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La strategia dell’Ue per la fase due: riapertura graduale di negozi, attività e frontiere

La Commissione europea studia l’exit strategy, quella che in Italia viene definita la fase due dell’emergenza Coronavirus. L’esecutivo comunitario, in un documento visionato dall’Agi, studia una ripresa graduale che riguarda sia le restrizioni che le riaperture delle attività economiche, ma anche delle frontiere interne ed esterne dell’Ue.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Commissione europea prepara la sua exit strategy, per dare indicazioni agli Stati membri su come uscire dall’emergenza Coronavirus. L’esecutivo punta su un ritorno alla normalità graduale e con un’apertura delle frontiere interne ben studiata, per evitare di cadere nell’errore di far diffondere nuovamente i contagi. Nella bozza del documento redatto dalla Commissione, e visionato dal’Agi, si parla dei temi riguardanti la fase successiva che seguirà l’emergenza sanitaria. Le indicazioni riguardano da una parte gli spostamenti dei cittadini e dall’altra la riapertura di negozi e attività produttive.

L’apertura delle frontiere interne ed esterne dell’Ue

La fine dei controlli alle frontiere interne, per la Commissione, deve avvenire in modo graduale e solamente “nel momento in cui la situazione epidemiologica delle Regioni frontaliere converge”. Motivo per cui gli stati membri tra loro vicini “dovrebbero restare in stretto contatto e facilitare” una decisione comune. Peraltro l’esecutivo sottolinea che la fine delle misure restrittive porterà a un nuovo aumento dei casi a cui si deve essere pronti da un punto di vista sanitario. Durerà invece più a lungo il divieto di ingresso in Ue da parte dei Paesi terzi: “Dato che la convergenza epidemiologica oltre l'Ue è più difficile da realizzare, la riapertura della frontiera esterna dovrebbe avvenire in una seconda fase”.

Ue vuole ripresa graduale delle attività economiche

La Commissione punta a una ripresa delle attività economichea tappe”. Semplicemente, “non tutta la popolazione dovrebbe rientrare nel luogo di lavoro allo stesso tempo”. Si dovrebbe pensare a una progressiva riapertura, così come sembrerebbe voler fare l’Italia, delle attività commerciali e delle scuole. Sempre mantenendo un caposaldo: quello delle regole sul distanziamento sociale. Stesso discorso che varrà per le attività culturali e sociali. Le regole di distanziamento dovranno essere rispettate anche nei bar, nei ristoranti, nei cinema, limitando il numero di persone presenti e gli orari di apertura degli esercizi. I divieti riguardanti eventi caratterizzati dagli assembramenti, come i festival, dovranno rimanere: la ripartenza di attività di questo genere deve essere rimandata, secondo la Commissione europea.

Per l’exit strategy la risposta deve essere “basata sulla scienza e avere al centro la salute pubblica”, viene riportato ancora nel documento. In cui si ribadisce l’uscita a tappe: “L’uscita deve essere graduale: le misure devono essere tolte in modo progressivo e deve essere lasciato sufficiente tempo tra i diversi passi (per esempio un mese) perché i loro effetti possono essere solo misurati nel corso del tempo”. Infine, l’esecutivo comunitario invita i Paesi ad aumentare la capacità di effettuare i test e ad utilizzare le app per tracciare le persone contagiate.

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