La strage di Columbine 25 anni fa, due studenti uccisero 13 persone. Biden: “Congresso faccia qualcosa”
Sono trascorsi 25 anni dalla sparatoria nel liceo Columbine in Colorado, una delle più gravi stragi in una scuola nella storia degli Stati Uniti e diventata un simbolo nella discussione sull’uso delle armi negli Stati Uniti. Un tema – quello delle armi da fuoco negli Usa – ancora oggi attuale più che mai. Il 20 aprile del 1999 tredici persone vennero uccise nel liceo: la strage fu compiuta da due studenti, Eric Harris e Dylan Klebold, che uccisero dodici dei loro compagni e un insegnante prima di suicidarsi.
Oggi il presidente americano Joe Biden ha voluto ricordare Columbine. "Ho incontrato moltissime famiglie che hanno perso i loro cari a causa della violenza delle armi da fuoco. Il loro messaggio è sempre lo stesso: fate qualcosa. La mia amministrazione ha risposto al loro appello" e "continuerà ad agire, ma il Congresso deve fare la sua parte", così il Presidente in una dichiarazione.
"Venticinque anni fa, due studenti entrarono nella Columbine High School" con armi da fuoco "ottenute senza controlli". "Uccisero dodici compagni e un insegnante, ferendone altre due dozzine e trasformando le aule in scene del crimine. Jill e io continuiamo a pregare per i sopravvissuti e le famiglie colpite da questo evento traumatico, così come per una comunità che è cambiata per sempre. Sappiamo che il dolore non passa mai", scrive ancora Biden. Ricordando come da quella strage di 25 anni fa, oltre 400 sparatorie nelle scuole hanno esposto più di 370mila studenti agli orrori della violenza delle armi.
"Da Newtown a Parkland a Uvalde, abbiamo visto le comunità di tutta la nazione essere dilaniate da una violenza insensata. Gli studenti di tutto il Paese imparano a nascondersi prima di imparare a leggere e scrivere. Questa violenza deve finire", afferma Biden.
Elenca quindi le azioni promosse dalla sua amministrazione per contrastare questo grosso problema per il Paese: "Abbiamo creato il primo Ufficio della Casa Bianca per la prevenzione della violenza con armi da fuoco, sotto la supervisione del Vicepresidente Kamala Harris". "Ho firmato la legge bipartisan Safer Communities Act – aggiunge – la legislazione più significativa in materia di sicurezza delle armi da fuoco degli ultimi decenni. La scorsa settimana, la mia amministrazione ha attuato la maggiore estensione del requisito dei controlli sui precedenti dal 1993. Questa azione significa che un numero minore di armi finirà nelle mani di chi ha commesso abusi domestici, di criminali, di minori a cui è vietato l'acquisto di armi da fuoco e di altri individui pericolosi".
E Biden promette che lui continuerà ad agire in tal senso "ma il Congresso deve fare la sua parte". "Abbiamo bisogno che il Congresso faccia qualcosa in modo che le comunità non continuino a soffrire a causa dell'epidemia di violenza da armi da fuoco".
Negli Stati Uniti quello del facile acquisto delle armi da fuoco, anche quelle più letali, resta un grosso problema. In 10 anni, tra il 2012 e il 2022, gli americani hanno comprato 150 milioni di armi. La lobby delle armi può contare sull'appoggio dei repubblicani: lo stesso Donald Trump ha detto di recente che, in caso di un suo ritorno alla Casa Bianca, "nessuno toccherà neanche con un dito le vostre armi".