La storia vera di Laci Peterson, uccisa dal marito Scott Peterson all’ottavo mese di gravidanza
L'omicidio di Laci Peterson, avvenuto nel dicembre del 2002 a Modesto, in California, è uno dei casi di cronaca nera che più ha tenuto col fiato sospeso gli Stati Uniti. La 27enne, incinta a sette mesi e mezzo di gravidanza, scomparve nel giorno della vigilia di Natale. Il suo corpo, e quello del feto che portava in grembo, un maschietto, verrà scoperto quattro mesi dopo nella zona paludosa della Baia di San Francisco. Per il delitto sarà in seguito condannato prima alla pena di morte e poi all'ergastolo il marito di Laci, Scott Peterson, di cui emergerà nel corso delle indagini una doppia vita.
Alla storia della 28enne e del suo bambino è dedicata la serie docu crime diretta da Skye Borgman "American Murder: il caso Laci Peterson", disponibile su Netflix a partire dal 14 agosto. Ecco la ricostruzione del caso che vent'anni fa sconvolse gli Stati Uniti.
Chi era Luci Peterson, la donna uccisa all'ottavo mese di gravidanza
Classe 1975, Laci aveva 27 anni ed era incinta quasi all'ottavo mese quando scomparve il 24 dicembre del 2002. Dopo la separazione dei genitori, si trasferì con la madre e il fratello da Escalon a Modesto, in California. Qui, ha anche conosciuto il marito Scott Peterson. Ex cheerleader, dopo essersi diplomata alla Thomas Downey High School, ha frequentato la California Polytechnic State University.
Chi è Scott Peterson
Nato a San Diego nel 1972, appassionato di golf, Scott Peterson ha frequentato la California Polytechnic State University, dove si è laureato in economia agricola. I suoi professori lo hanno descritto come uno studente modello. Conobbe Laci nel 1994 mentre lavorava in un ristorante di Morro Bay. I due si sposarono nel 1997, subito dopo la laurea della ragazza. Insieme si trasferirono poi a Modesto. Nel 2002 Laci scoprì di essere incinta: avrebbe dovuto partorire nel febbraio del 2003. Era un maschio: avevano deciso di chiamarlo Conner. Ma a novembre di quell'anno, un amico presentò Scott ad Amber Frey, una massaggiatrice di Fresno, con la quale iniziò una relazione romantica.
La scomparsa di Luci Peterson e le testimonianze
Laci scomparve il 24 dicembre 2002. Le ultime persone che sentirono la ragazza prima che se ne perdessero le tracce furono la sorella Amy, a cui Scott disse che proprio quel giorno avrebbe avuto una partita di golf, e la mamma Sharon, che parlò al telefono con lei. Il marito disse agli inquirenti di aver lasciato la moglie a casa davanti alla tv intorno alle 9.30 per andare a pescare a Berkeley Marina.
Il caso, che sarebbe scoppiato entro poche ore, sconvolse Modesto, dove i detective della polizia Jon Buehler e Allen Brocchini andarono in giro a fare domande a chiunque per avere informazioni utili sulla 28enne e il piccolo che portava in grembo. Karen Servas, una vicina dei Peterson, dichiarò di aver trovato il cane della coppia, un golden retriever di nome McKenzie, da solo fuori casa e di averlo riportato nel cortile dei Peterson intorno alle 10:30. Successivamente testimoniò di aver trovato il cane alle 10:18. Un altro vicino, Mike Chiavetta, disse di aver visto McKenzie intorno alle 10:45, mentre giocava a palla con il suo cane. Un'altra vicina precisò di aver trovato il cane con un guinzaglio sporco di fango, che vagava nel quartiere.
Scott raccontò di essere tornato a casa nel pomeriggio, trovando la casa vuota, il cane nel cortile e la macchina di Laci parcheggiata nel loro vialetto. Di lei non c'era più traccia.
Il ritrovamento del corpo e del feto nel fiume
Dopo mesi di indagini, la svolta arrivò quattro mesi dopo la scomparsa di Laci. Il 13 aprile 2003 una coppia che portava a spasso il cane si trovò davanti un corpicino in decomposizione, ma ben conservato, nella zona paludosa della Baia di San Francisco, nel parco Point Isabel Regional Shoreline di Richmond. Era quello di un maschio. Non c'erano né placenta né cordone ombelicale. Analisi successive riveleranno che si trattava del piccolo Conner, il bimbo che portava in grembo Laci e soprattutto che è stato espulso da un corpo in decomposizione.
Il cadavere di Laci fu invece rinvenuto il giorno dopo quello del suo bambino, a circa un miglio di distanza. Report dei media dell'epoca affermarono che era irriconoscibile. Mancavano testa, braccia e parte delle gambe. L'esame del Dna confermerà la sua identità. Tuttavia, la data esatta e la causa della morte di Laci non furono mai determinate.
La relazione extraconiugale di Scott con Amber
Nel corso delle indagini, è emerso che Scott dal novembre del 2002 aveva intrapreso una relazione extraconiugale con una giovane donna, Amber Frey, una madre single della vicina Fresno. Prima di lei, emerse che Scott aveva avuto già due relazioni extraconiugali. Fu la stessa Amber a informare la polizia della loro frequentazione il 30 dicembre 2002, poco dopo aver scoperto che lui era una persona interessata alla scomparsa di Laci. Ha detto agli investigatori di aver incontrato Scott il 20 novembre e che inizialmente le aveva detto che era single, poi due settimane prima della scomparsa della moglie disse che era vedevo e che quello sarebbe stato il suo primo Natale da solo.
La collaborazione dell’amante di Scott con la polizia
Amber Frey fu convinta a collaborare con la polizia. Così accettò di registrare le telefonate con Scott. Una in particolare, molto strana: "Il 9 dicembre mi hai detto che tua moglie non c’era più e questo sarebbe stato il tuo primo Natale senza di lei. Tua moglie è scomparsa il 24, perché mi hai detto questo?"."Ti spiegherò – disse al telefono lui – lo farò, ma di persona, devo proteggerci".
Il tentativo di fuga e l’arresto di Scott Peterson
Scott Peterson venne arrestato il 18 aprile 2003 nei pressi di un campo da golf di La Jolla, mentre tentava di fuggire. Aveva sentito la pressione e sapeva che lo avrebbero arrestato. Per questo aveva anche tinto i capelli di biondo e si era messo in viaggio con la sua Mercedes verso il Messico, portandosi dietro 15mila dollari in contanti, 12 compresse di Viagra e un equipaggiamento per la sopravvivenza da campeggio. Il 21 aprile fu citato in giudizio presso la Corte Superiore della contea di Stanislaus davanti al giudice Nancy Ashley, accusato di due reati di omicidio con premeditazione e circostanze speciali. Si dichiarò non colpevole.
La condanna a morte poi tramutata in ergastolo
Il 16 maggio 2005 il giudici condannarono Scott Peterson a morte per l'omicidio della moglie e quello del figlio mai nato. "Non immaginavo che andasse a finire così – disse lui riferendosi al verdetto e continuando a professarsi innocente – Non sono stato l'ultimo a vedere Laci quel giorno. C'erano così tanti testimoni che l'hanno vista camminare nel quartiere dopo che me ne sono andato". Tuttavia, nel 2021 è la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) è stata annullata per irregolarità nella formazione della giuria popolare, per cui è stato condannato all'ergastolo.