La storia di “Titan”, 11 anni: è il più piccolo dei calciatori della grotta in Thailandia
La notizia che tutti aspettavano è arrivata ieri, lunedì 10 luglio. Tutti i ragazzini rimasti intrappolati in una grotta in Thailandia sono stati salvati. Dodici giovani calciatori di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, che col loro allenatore di 25 anni erano finiti nella grotta di Tham Luan il 23 giugno scorso e lì sono rimasti fino a quando finalmente i soccorritori sono riusciti a salvarli al termine di una complicata operazione seguita in diretta in tutto il mondo. Quei ragazzini che il mondo ha imparato a conoscere come i “Cinghiali” fanno parte di una squadra che in thai si chiama Moo Pa e che raccoglie bambini e adolescenti dalle minoranze etniche e dalle comunità più svantaggiate in un’area di confine tra la Birmania, la Thailandia e il Laos. Molti di questi “Cinghiali” per andare a scuola nella regione di Mae Sai attraversano ogni giorno il confine.
Le storie dei ragazzi rimasti per giorni nella grotta – In questi giorni alcuni quotidiani come il Guardian hanno raccontato le singole storie dei ragazzini, come quella del portiere 14enne “Bew” che alla fine di ogni allenamento raccoglie l’attrezzatura della squadra e quella del centrocampista Adul Sam-on, un ragazzino del Myanmar – l'unico del gruppo che parla inglese (oltre ad altre lingue) – che ha saputo spiegare ai sommozzatori britannici che per primi hanno raggiunto la squadra quali erano le loro condizioni. È stata raccontata la storia dell’allenatore Ekaphol Chantawong, che per alcuni andrebbe processato e per altri è un eroe, perché senza di lui i ragazzi – ai quali il giovane ha insegnato la meditazione per conservare energie e ossigeno – non ce l'avrebbero fatta.
La storia del più piccolo dei "Cinghiali" – E poi c’è Chanin Wiboonrungrueng, per tutti “Titan”, che è il più piccolo della squadra. Titan ha appena 11 anni ma gioca a calcio da quando ne aveva sei e gli allenatori dei Cinghiali lo hanno notato tre anni fa durante una partitella a scuola. Anche se è il più piccolo tutti lo chiamano “Titan” forse per sottolineare il carattere da guerriero di questo calciatore che gioca come attaccante. Un carattere che il giovane thailandese ha dimostrato anche con la lettera inviata dalla grotta ai genitori: il bambino invitava la mamma e il papà a non preoccuparsi e chiedeva alla zia del pollo fritto. “Titan” ha due squadre del cuore, sicuramente ora felici di riaverlo tra i tifosi, che sono l’Arsenal e il Barcellona.