La storia di Praggu, il bambino prodigio che a 18 anni può diventare il re mondiale degli scacchi
Un paese intero che tifa per il suo nuovo eroe nazionale, oltre che ragazzo prodigio. Tutti i riflettori in India sono puntati oggi su Rameshbabu Praggnanandhaa, noto anche come Praggu, che a soli 18 anni sfida nella finalissima del Mondiale di Scacchi di Baku (Azerbaigian) il numero uno del mondo, Magnus Carlsen.
Praggu, che ha compiuto 18 anni lo scorso 10 agosto, ha battuto l’italo-statunitense Caruana, riuscendo a risollevare la sua posizione leggermente negativa contro il suo avversario, diventando in patria un vero e proprio eroe. Originario di Chennai, nello stato meridionale del Tamil Nadu, il ragazzo potrebbe essere il primo indiano a vincere l'ambito titolo dal 2002, quando il celebre Gran Maestro Viswanathan Anand vinse il suo secondo mondiale.
La notizia delle gesta di Praggu è diventata presto virale in India, con sportivi e stelle del cricket, lo sport più amato e diffuso nel paese asiatico, che hanno pubblicato messaggi di congratulazioni al giovane scacchista. Il giocatore di cricket Ravichandran Ashwin ha scritto sul proprio account Twitter che il diciottenne è stato “un’ispirazione per molti”.
L’ascesa di Praggnanandhaa nell'olimpo degli scacchi è iniziata nel 2016, quando è diventato il più giovane Maestro Internazionale della storia all’età di 10 anni. Cresciuto all'ombra di sua sorella Vaishali Rameshbabu, una campionessa di scacchi locale, ha iniziato a giocare all'età di tre anni spinto dai suoi genitori, papà banchiere e mamma casalinga. A 7 anni, aveva già guadagnato il titolo di Maestro FIDE, il terzo titolo più alto che un giocatore di scacchi può ottenere dopo i titoli di Gran Maestro e di Maestro Internazionale.
Lo scorso anno aveva già battuto Carlsen in un torneo online di scacchi rapidi d'élite, diventando il giocatore più giovane a sconfiggere il norvegese da quando è diventato campione del mondo nel 2013. "Penso che forse alcune persone mi vedano come un modello – ha detto qualche anno fa in una intervista alla CNN -. Per me tutti i migliori giocatori sono dei modelli perché ognuno ha qualità diverse da cui imparare. E se qualcuno può imparare qualcosa da me, tanto meglio". A breve si saprà se sarà anche questa volta sulla vetta del mondo.