La storia di Omer, 21enne disperso dopo l’attacco di Hamas al rave party. La mamma: “È un incubo”
"Voglio che mio figlio torni a casa e voglio che tutto questo finisca". Ha la voce rotta dal pianto Shelly Shem Tov mentre parla alla CNN di suo figlio Omer, che a soli 21 anni risulta disperso dopo l'incursione dei combattenti di Hamas al Nature Party, il Festival di musica elettronica che sabato scorso aveva radunato migliaia di giovani israeliani nel deserto, a pochi passi dalla Striscia di Gaza.
Omer è tra gli oltre 100 ragazzi scomparsi dopo l'attacco. "Voglio dire a tutti che sto vivendo un incubo. Da giorni non sono cosa fare e come aiutare mio figlio. Vi prego, fatelo tornare a casa", ha continuato a ripetere la mamma, che in un altro intervento al Washington Post ha detto: "Nessuno ci ha contattato, nessuno ci ha detto nulla. Abbiamo bisogno che le persone facciano il loro lavoro".
In assenza di una risposta da parte del governo, Shelly e le famiglie degli altri dispersi temono lo scenario peggiore, quello di una massiccia operazione militare, durante la quale i combattenti arrivino a sacrificare i loro cari. Per aiutare anche le altre famiglie, ha creato un gruppo WhatsApp con più di 500 utenti, che guardano e aspettano con orrore le prossime notizie in arrivo.
Alcune famiglie hanno già avuto conferma dei loro peggiori timori. Alcuni video esaminati lunedì dal Washington Post mostrano prove che almeno quattro persone nel kibbutz di Be’eri sono state uccise subito dopo essere state catturate da Hamas. Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha nominato, in ritardo, come commissario per i prigionieri e le persone scomparse e responsabile della costruzione di rapporti con i negoziatori locali e internazionali, Gal Hirsch, un generale di brigata riservista.
Intanto, il numero di dispersi e ostaggi aumenta. Tra di loro, c'è anche Shani Louk, 30enne tatuatrice con doppia cittadinanza tedesca e israeliana, che è stata torturata e portata via da Hamas mentre partecipava al festival. La mamma l'ha riconosciuta in un video: "Ditemi dove si trova", ma della ragazza non c'è ancora traccia. Stesso destino quello di Noa Argamani, 25enne israeliana sempre rapita da Hamas mentre partecipava al rave party vicino alla Striscia di Gaza insieme al fidanzato, anche lui disperso: "Speravo che fosse un errore e non fosse vero, non ho potuto proteggerla", ha detto il papà alla stampa locale.