La storia di George Stinney jr, condannato a morte a soli 14 anni da innocente
Si chiamava George Junius Stinney Jr, aveva solo 14 anni quando lo stato della Carolina del Sud lo uccise da condannato a morte, giustiziato sulla sedia elettrica il 16 giugno 1944. Una storia tragica che consegnò il nome di George come quello della più giovane persona condannata a morte nel Novecento negli Stati Uniti.
Condannato da innocente
Fu condannato per l'omicidio di Betty June Binnicker, 11 anni e di Mary Emma Thames, 7 anni. Il processo durò poco meno di due ore, la giuria era di soli bianchi: al momento dell'arresto, Stinney confessò il doppio omicidio. Nel 2014, a settant'anni dalla morte del ragazzino, il caso è stato riaperto e la sua innocenza è stata provata da un giudice del tribunale della Carolina del Sud. Gli agenti di polizia lo avevano costretto a confessare un crimine che non aveva commesso, al fine di coprire il reale assassino.
Il processo non fu regolare
La validità della sua confessione e la regolarità del processo giudiziario furono immediatamente messe in dubbio, così come la condanna e l'esecuzione di un minore fece grande scalpore. Durante il processo, durato meno di due ore, così come nel giorno della sua esecuzione, il ragazzino teneva tra le mani la Bibbia, ripetendo ossessivamente di essere innocente. Per questo, gli attivisti in supporto della famiglia Stinney non si sono mai stancati di cercare la verità. Nel 2014, il giudice confermò che l'esecuzione di un quattordicenne costituiva "una punizione crudele", proibita ai sensi dell'VIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.
L'esecuzione barbara
George Stinney Jr, prima dell'esecuzione, trascorse 81 giorni in prigione senza poter mai vedere i suoi genitori. Fu tenuto in isolamento, a cento chilometri dalla sua città d'origine. Il giorno della condanna era solo, senza la presenza dei suoi genitori o di un avvocato.