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La storia di Brendan Lillis, prigioniero politico in Irlanda del Nord, tra desiderio di rivalsa e bestialità

Brendan Lillis, ex repubblicano, è da due anni nel carcere di Maghaberry con l’accusa di rapina. Dietro la sua reclusione, che si protrae nonostante la malattia, c’è il sospetto che si nascondano vecchie questioni di cui l’uomo è soltanto l’ennesimo capro espiatorio.
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prigioniero politico

La storia di Brendan Lissis è quella di una vita che annaspa, sotto migliaia di occhi indifferenti. Brendan Lillis è un ex prigioniero repubblicano: esce di galera nel 1994 ma nel 2009 torna in prigione. Il reato a lui contestato in occasione del secondo arresto avviene, presumibilmente, perché Brendan risulta coinvolto in un tentativo di rapina presso la Contea di Darry.

A poche ore dal suo arresto per rapina, a seguito della revoca della licenza (di libertà) da parte del Segretario di Stato, Brendan è costretto ad essere nuovamente recluso. Da due anni, dunque, la vita di quest'uomo si svolge  nel carcere di Maghaberry. Un'esistenza sofferente, la sua, perché da tempo Brendan è malato di spondilite anchilosante. Una patologia infiammatoria a carico della colonna vertebrale che provoca la creazione di un tessuto cicatriziale tra le articolazioni che, col passare del tempo e il venir meno delle cure, rende difficoltoso il movimento. Una vera e propria prigione nella prigione, dunque, per Brendan che oltre al danno deve fare i conti con la beffa che caratterizza la sua colpa.

Il reato per cui Brendan venne tradotto in galera, a detta di molti, è semplicemente quello di essere repubblicano. Una vera e propria forma di rivalsa nei confronti di un militante convinto, che moltissimi anni prima aveva combattuto per la libertà e l'indipendenza del suo popolo arruolandosi tra le fila della Provisional Ira, l'organizzazione paramilitare nata negli anni 70 in Irlanda. Brendan Lillis, però, è anche un uomo che formalmente 20 anni  fa il suo debito con l'Inghilterra l'ha estinto.

L'assurdità della questione risiede altresì nel fatto che attualmente la legge britannica non può punire Brendan per il reato di rapina a lui contestato. Secondo la legge, infatti, il prigioniero in fin di vita nel carcere di Maghaberry, non potrebbe mai essere processato proprio per via delle sue condizioni di salute. Brendan Lillis non sarebbe in grado di affrontare un processo.  Ma la situazione non è così lineare: mentre il mese scorso l'Alta Corte di Belfast deciso che Lillis non dovrebbero essere processato, qualche giorno fa la Parole Commissioners ha fatto sapere che, nonostante le sue condizioni di salute, Brendan deve continuare ad essere recluso in quello che i suoi "sostenitori"  definiscono il carcere-lager di Maghaberry. Il motivo è semplice: Brendan è ancora riconosciuto come un "pericolo pubblico"!

Una assurda beffa per un uomo immobilizzato a letto, che peggiora giorno dopo giorno. Una beffa amara, se si pensa che l'ex militante da giorni non riceve più cure perché il medico a cui era stato affidato è in vacanza. Chi l'ha visto racconta di un uomo che peggiora giorno dopo giorno, destabilizzato da febbre alta (per via di un'infezione) ed ormai anoressico. Brendan Lillis, infatti, nel silenzio del carcere è arrivato a pesare soltanto 37 chili. Inoltre, la sua compagna Rosin non ha saputo delle sue condizioni dall'amministrazione carceraria, bensì dagli attivisti impegnati per far sì che l'uomo esca al più presto dalla prigione.

Sui social network e nelle piazze, infatti,  sono tanti i "Friends of Brendan Lillis" che si battono per la sua libertà e, in generale, per il rispetto dell'individuo e della dignità umana in qualsiasi luogo questo si trovi. Un'azione che ha dato vita ad una petizione che si può firmare a questo indirizzo. Per la dignità degli uomini e la libertà di Brendan.

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