La storia della giovane coppia scomparsa dopo un incontro in un bar: dopo 20 anni il caso resta irrisolto

Sembrano essere scomparsi nel nulla Richard Petrone Jr e Danielle Imbo, di 35 e 34 anni, usciti insieme di casa la sera del 19 febbraio 2005 a Philadelphia. Il furgoncino sul quale sono saliti non sarebbe stato ripreso da nessuna telecamera di sorveglianza della zona né il loro passaggio è stato segnato dal pagamento del pedaggio con carta di credito. Nessuna pista investigativa ha mai portato lontano e dei due non è mai più stata trovata alcuna traccia.
L'allarme è scattato il mattino dopo l'ultimo avvistamento, quando la mamma di Petrone si è recata a casa del figlio per sincerarsi delle sue condizioni di salute, senza però trovarlo: accadeva 20 anni fa e da allora il caso non è mai stato risolto.
"Ho capito che qualcosa non andava quando ho provato a chiamarlo al telefono la sera della sua scomparsa e non ha risposto subito – ha ricordato la mamma intervistata dalla CNN -. Il suo telefono non era mai spento, lo aveva sempre in mano. Mi è parso strano e il giorno dopo andai a casa sua. Quando non mi ha aperto la porta ho realizzato che avevo ragione".
La scomparsa della coppia
Dalle indagini è poi emerso che la coppia si era recata in un bar di Abilene sulla South Street a Philadelphia e che lo aveva lasciato poco prima della mezzanotte. Secondo quanto emerge dall'inchiesta, i due sono scomparsi nel nulla a bordo del loro furgoncino: gli investigatori non sono riusciti a risalire a prove che potessero indicare dove la coppia fosse diretta. Il furgoncino non è apparso nelle telecamere del ponte con pedaggio e il pagamento del passaggio non è stato effettuato con carte di credito.
I loro conti bancari, dall'altra parte, non hanno registrato alcuna attività da quel 19 febbraio 2005. I familiari della 34enne scomparsa, pur non avendo notizie, ritengono che la donna sia morta ma l'assenza di risposte è per loro ancora un trauma. Lo stesso pensiero attraversa la mente di Petrone, la madre del 35enne sparito nel nulla.
Secondo quanto emerso, quel sabato sera la coppia avrebbe incontrato alcuni amici prima di sparire nel nulla. Petrone avrebbe dovuto accompagnare la fidanzata a casa prima di tornare nel suo appartamento, ma entrambi sono scomparsi appena saliti sul furgoncino.
"Nessuno di noi pensa che si siano allontanati volontariamente – ha raccontato la mamma del 35enne – perché entrambi avevano figli da precedenti relazioni ed erano molto legati ai loro bambini. Lui si stava impegnando per acquistare una casa con un giardino per far giocare la bambina e lei era una madre molto attenta".

La pista dell'omicidio commissionato dalla criminalità organizzata
Nonostante gli anni trascorsi, il caso per l'FBI resta una priorità: afferma infatti di aver collaborato con le forze dell'ordine per le ricerche e di aver continuato le perlustrazioni anche nei corsi d'acqua tra Philadelphia e Mount Laurel. Secondo le autorità potrebbe essersi trattato di un omicidio commissionato dalla mafia italo-americana. Alla base dell'accaduto ci sarebbe l'attività di famiglia di Petrone che in quegli anni stava lavorando nella pasticceria di famiglia.
Il suo lavoro avrebbe messo in qualche modo i bastoni tra le ruote alla criminalità organizzata che pretendeva dal pasticcere il pagamento di una somma in denaro per continuare a lavorare. La pista non è mai stata confermata e non sono mai stati trovati elementi che potessero confermare quest'ipotesi.
L'Fbi ha provato a indagare su omicidi avvenuti nello stesso periodo nelle vicinanze di Philadelphia ed effettivamente, qualche settimana prima della scomparsa di Petrone e della fidanzata il proprietario di un club di motociclisti era stato ucciso in quello che sembra essere un regolamento di conti in strada. Nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza durante la sparatoria sarebbe stato ripreso un veicolo identico a quello di Petrone.
In seguito alle indagini, però, non sarebbero emersi collegamenti tra Petrone e la vittima dell'omicidio. Durante gli interrogatori, l'Fbi ha chiesto a familiari e amici se avessero notizie di un collegamento tra l'ex marito di Danielle Imbo, che per diverso tempo dopo la sua scomparsa ha continuato a vivere nella sua abitazione, e la criminalità organizzata. Nessuno però ha mostrato di avere informazioni a riguardo, anche se l'ipotesi di un coinvolgimento dell'uomo resta sul tavolo per l'FBI.
L'ex marito della 34enne, infatti, avrebbe ammesso durante uno dei primi interrogatori dopo la scomparsa di essere entrato in casa della donna e di aver avuto accesso alla sua segreteria telefonica. L'uomo ha raccontato di non aver trovato messaggi vocali, ma è impossibile capire se invece li abbia cancellati, eliminando di fatto delle prove. Dopo la scomparsa di Imbo, l'uomo ha continuato a vivere in casa sua con il figlio per diversi mesi.