La storia del soldato ucraino che combatte contro il padre filo-russo: “Si è unito al nemico”
Un padre che combatte contro il figlio: uno con la divisa dell'esercito russo, l'altro con quella ucraina. Poche storie racchiudono in modo così drammatico le conseguenze della guerra tra Mosca e Kiev sulla vita delle persone. La storia è quella di Artur, 27 anni, e di suo padre Oleg, un colonnello delle forze separatiste filo russe nell'Ucraina orientale. Una situazione particolare, ma non rara: Russia e Ucraina hanno un passato comune e la guerra ha spezzato i legami di molte famiglie, che si ritrovano con parenti sui due fronti opposti.
La storia di Artur e Oleg è stata raccontata dal Guardian in un lungo reportage, ma è apparsa per la prima volta su HelpDesk, una start up giornalistica che offre aiuto alle persone colpite dalla guerra. A loro si è rivolto Artur, nato in una famiglia di militari a Boryspil, non lontano da Kiev, per condividere il peso del tradimento familiare.
Suo padre, Oleg, è originario del Donetsk e ha combattuto nelle file dell'esercito ucraino fino al 2011. Dopo il divorzio dei genitori, Artur è rimasto in Ucraina con la madre, mentre Oleg si è trasferito in Russia in cerca di lavoro. Il figlio ha raccontato al Guardian che Oleg si è unito alle forze separatiste filo-russe di Donetsk nel 2016, due anni dopo che Mosca l'annessione della Crimea, combattendo come mercenario. "Per me, come per molti ucraini, questa guerra è iniziata nel 2014 – ha spiegato Artur – e questo significava che si è unito al nemico".
I due, comunque, sono rimasti in contatto negli anni fino alla tragica mattina del 24 febbraio 2022, quando i razzi russi hanno colpito l'Ucraina. A quel punto, i rapporti tra padre e figlio si sono rotti definitivamente con un breve messaggio: "Str**zi". Oleg, assolutamente sicuro della caduta rapida di Kiev, ha suggerito al figlio di non imbracciare le armi, ma Artur al contrario si è arruolato immediatamente nell'esercito regolare ucraino.
Gli sporadici messaggi nei mesi successivi testimoniavano l'evolversi della guerra: il massacro di Bucha, a cui il padre non credeva, la resistenza ucraina durata molto più a lungo del previsto, i primi dubbi di Oleg su una rapida vittoria russa. Lo shock peggiore, ha raccontato Artur al Guardian, è stato vedere il padre assumere in modo convinto posizioni filorusse: “La propaganda russa si stava impossessando di lui. Pensavo che non avrebbe ceduto, che sarebbe stato più intelligente di così".
Artur ha detto che considera il padre un traditore del Paese e della sua famiglia, ma che sta cercando di non lasciarsi sopraffare dall'odio. Per questo ha voluto condividere la sua storia con HelpDesk: sa che ci sono molte famiglie spaccate dal conflitto. "Volevo trasmettere il messaggio che non sei responsabile delle scelte della tua famiglia. Non sei meno patriota se tuo padre è un criminale". Cosa potrebbe succedere se i due si rincontrassero in battaglia? “Non credo che potrei sparargli o che lui possa sparare a me – ha risposto Artur – Chi potrebbe uccidere suo padre?"