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La storia del medico cinese malato di Sla che combatte il coronavirus: “Anche mia moglie infettata”

Zhang Dingyu, 57 anni e presidente del Wuhan Jinyintan Hospital, da settimane dorme solo due ore a notte per fronteggiare l’epidemia di coronavirus scoppiata nella sua città. Un lavoro senza sosta, nonostante sia affetto da Sla, sclerosi laterale amiotrofica: “Questa malattia è come una spada che pende sulla mia testa. Voglio però dare un contributo con il tempo limitato che mi rimane. Anche mia moglie è stata contagiata”.
A cura di Ida Artiaco
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Zhang Dingyu (Screen).
Zhang Dingyu (Screen).
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A lavoro senza sosta per combattere il coronavirus e nonostante sia affetto da Sla. Tra le tante storie che arrivano da Wuhan, città-focolaio dell'epidemia di polmonite virale che ha finora fatto 170 vittime e mille nuovi contagi solo oggi, per un totale di 7.711 confermati, c'è quella di Zhang Dingyu, 57 anni e presidente del Wuhan Jinyintan Hospital, uno degli ospedali designati dalle autorità per il ricovero dei pazienti infettati dal nuovo virus. Nell'ultima settimana, quando la situazione si è aggravata, ha cominciato a dormire solo due ore a notte, ma è da circa un mese che non si ferma, da quando cioè si sono verificati i primi episodi. Era il 29 dicembre, infatti, quando si sono presentanti i primi pazienti affetti da polmonite virale. La sua storia è stata raccontata dalla stampa locale e ha fatto immediatamente il giro del mondo. Indossando un cappuccio protettivo, una tuta e una maschera facciale, Zhang senza sosta si sta dando da fare per curare tutti i concittadini contagiati dal coronavirus 2019-nCoV, e nonostante la sua malattia.

Il 57enne, infatti, a cui è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, nota anche come malattia del motoneurone, tempo fa, ad ottobre 2018, non ha mai fatto capire lo stato della patologia ai suoi colleghi.  "Non ho mai provato una pressione del genere come quella di oggi", ha detto Zhang. "Per me, la Sla è come una spada che pende sulla mia testa. Voglio però dare un contributo con il tempo limitato che mi rimane, anche se le mie gambe stanno cominciando a cedere. Lavoro fino alle due di notte e alle quattro del mattino mi sveglio per rispondere alle telefonate e gestire l'emergenza ". Il dottore ha aggiunto che deve accelerare il suo ritmo per risparmiare tempo e, di fatto, aiutare più pazienti. Sua moglie, anch'essa un'operatrice sanitaria, è stata infettata dal nuovo coronavirus ed è stata ricoverata in ospedale il 19 gennaio. Per fortuna, dopo le cure mediche, si è ripresa.

Zhang Dingyu è solo uno dei tanti eroi su cui la Cina sta contando per far fronte all'emergenza sanitaria a Wuhan e nel resto della provincia dell'Hubei, la più colpita dal corinavirus. Si pensi anche agli oltre quattromila lavoratori e circa mille veicoli e macchinari di grandi dimensioni che stanno lavorando giorno e notte nel sito dell'ospedale temporaneo di Huoshenshan e in quello di Leishenshan, che potrebbero essere inaugurati già la prossima settimana per ospitare i pazienti colpiti dall'infezione.

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