La storia dei fratelli Menendez: che fine hanno fatto Lyle e Erik e perché uccisero i loro genitori
La sera del 20 agosto 1989, Lyle ed Erik Menendez entrarono nella stanza dei genitori nella ricca villa di famiglia a Beverly Hills e uccisero il padre Jose e la madre Mary Louise "Kitty" sparandogli ben 16 colpi con fucili da caccia in un duplice omicidio così efferato che inizialmente fece pensare anche alla mafia. È la drammatica vicenda al centro della nuova serie netflix "Monsters: The Lyle and Erik Menéndez Story" che ricostruisce la storia della famiglia e dei due fratelli, che all'epoca avevano 21 e 18 anni, poi condannati nel marzo del 1996 a più ergastoli senza possibilità di libertà vigilata che ora stanno ancora scontando in carcere.
L'omicidio di Josè e Kitty nel 1996
Secondo quanto ricostruito da indagini e processo, Jose e Mary Louise "Kitty" Menendez, dirigenti di azienda e multimilionari, furono raggiunti dai figli nella loro stanza dove stavano guardando la televisione e furono colpiti almeno sedici volte con due fucili da caccia calibro 12. José Menendez fu colpito sei volte, tra cui un colpo mortale alla nuca. La moglie fu colpita dieci volte: dopo essere stata ferita dai primi spari aveva anche cercato di scappare strisciando ma non ebbe scampo. Secondo l'accusa, Lyle avrebbe persino ricaricato l'arma prima di spararle il colpo mortale al volto. Dopo la sparatoria, i fratelli Menendez dissero che erano fuori al momento dei fatti e nessuno sospettò di loro. Circa sei mesi dopo il crimine, però, le autorità ricevettero una soffiata inattesa dell'amante dello psicologo di Erik che raccontò di una confessione del giovane sul lettino del terapeuta e di una registrazioni audio in cui era stato inciso tutto. I fratelli furono arrestati nel marzo 1990 e dopo un primo processo nullo e una lunga battaglia legale, furono infine condannati il 20 marzo del 1996.
Perché i fratelli Menendez hanno ucciso i loro genitori: i presunti abusi e le violenze
Quando il processo a carico Lyle ed Erik Menendez iniziò, il 20 luglio del 1993, la domanda che tutti si facevano era perché avevano ucciso il padre e la madre. I due fratelli, insieme ai loro avvocati, hanno sempre sostenuto che avevano agito per legittima difesa dopo anni di abusi da parte di entrambi i genitori e in particolare per le presunte molestie del padre su entrambi i figli che la moglie avrebbe coperto. Ad avvalorare questa tesi due cugini dei fratelli che hanno riferito al processo che Lyle ed Erik avevano raccontato loro degli abusi sessuali da bambini. I fratelli hanno raccontato che nell'estate degli omicidi avevano affrontato l'argomento col padre che però li avrebbe minacciati di morte se non avessero tenuto segreto l'abuso. Stando al loro racconto, la sera del duplice delitto il padre aveva chiuso stranamente la porta della stanza e loro si erano convinti che sarebbero stati uccisi dai loro stessi genitori. Una tesi però che è stata rigettata dalla giuria nel processo di condanna che invece ha stabilito come movente la voglia di ereditare subito la ricchezza del padre, valutata in 14,5 milioni di dollari. Secondo l'accusa, gli omicidi erano premeditati e motivati dall'avidità come dimostrerebbe il fatto che nei mesi intercorsi tra gli omicidi e i loro arresti, Lyle ed Erik avrebbero sperperato oltre 700mila dollari in beni di lusso, iniziative imprenditoriali e viaggi.
Il processo contro Lyle ed Erik
Il processo contro Lyle ed Erik è stato lunghissimo e si è trascinato dietro una serie di ricorsi e contro ricorsi sulla possibilità di ammettere in aula prove e testimonianze sui presunti abusi e la confessione allo psicologo. Nel primo processo, iniziato nel luglio del 1993 e subito diventato popolare perché trasmesso da una tv via cavo, i due fratelli furono processati simultaneamente ma con giurie separate. Nessuna di queste però alla fine riuscì a raggiungere una decisione unanime su quale reato contestare ai due e il processo fu annullato.
Nel secondo processo, iniziato nell' ottobre 1995, venne nominata una sola giuria, si impedì che il procedimento fosse trasmesso in televisione e vennero limitate sia le testimonianze sulle accuse di abusi sessuali sia l'uso degli audio della confessione. Il 20 marzo 1996, Lyle ed Erik furono entrambi condannati per due capi d'imputazione per omicidio di primo grado e cospirazione per commettere omicidio.
Che fine hanno fatto: i due fratelli stanno scontando l'ergastolo
Dal giorno della condanna, Lyle ed Erik Menendez stanno scontando l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Considerati detenuti con esigenza di massima sicurezza, furono mandati in prigioni diverse, fino al 2018 quando Lyle è stato trasferito nella stessa cella di Erik nell'ambito di un programma di istruzione e riabilitazione. I vari appelli per la libertà e un nuovo processo presentati finora sono stati sempre respinti dai tribunali della California ma nel maggio 2023 i fratelli hanno richiesto una nuova udienza depositando documenti basati su nuove prove che dimostrerebbero gli abusi del padre su altri ragazzi.