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La “sposa dell’Isis” cambia look e vuole tornare a casa: “Sono stata stupida a unirmi ai terroristi”

Shamima Begum ha 22 anni, sette trascorsi con l’Isis. Oggi, dismessi gli abiti musulmani, è detenuta in un campo siriano e fa un appello alle istituzioni inglesi: “Voglio tornare a casa”. Si dice pentita della scelta fatta e pronta a un processo per dimostrare la sua innocenza. Un unico desiderio: tornare in Inghilterra per sconfiggere il terrorismo islamico.
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Shamima Begum vuole tornare in Inghilterra. Dopo sette anni trascorsi con l’Isis, oggi rimpiange di aver fatto parte del gruppo islamico e vuole tornare a casa, dove, sostiene, aiuterebbe lo stato a combattere il terrorismo. Oggi indossa abiti occidentali ed ha cambiato look, nel campo siriano in cui è detenuta. Non c’è più traccia dei vestiti scuri con cui si è fatta vedere in tutti questi anni. Le lunghe tuniche hanno lasciato spazio a cappellini sportivi, t-shirt e maglie scollate. Comportamenti in linea con le sue parole: “Voglio tornare a casa”.

"L'unico reato è quello di essere stata così stupida da unirmi all'Isis" – Shamima oggi di anni ne ha 22 e dopo aver trascorso gli ultimi sette in Siria, ha deciso che sia giunto il momento di tornare a casa, in Gran Bretagna. “L’unico reato che sento di aver commesso – ha dichiarato – è quello di essere stata così stupida da unirmi all’Isis a 15 anni”. Ciò che più stupisce, però, è la sua proposta, indirizzata direttamente a Boris Johnson, di offrire la propria esperienza per combattere gli estremismi islamici. Insomma, se mai le venisse restituita la cittadinanza britannica, che ha perso, combatterebbe lo stesso terrorismo che aveva sposato.

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"Sono stata una stupida"

La ragazza, dunque, rivelerebbe le tattiche usate dal gruppo islamico per persuadere la gente ad andare in Siria ad arruolarsi, diventando – ha detto – una risorsa per il Paese. Shamima ha sempre dichiarato di essere innocente e di non aver mai partecipato attivamente all’organizzazione di atti terroristici. Oggi preferirebbe dare la propria vita piuttosto che tornare a far parte dell’Isis ma, è consapevole di avere attorno a sé solo una manciata di persone pronte a crederle. “Nessuno può odiarmi più di quanto io non odi già me stessa. Datemi un’altra possibilità”. E questa seconda chance, Shamima sarebbe pronta a prendersela se un giudice fosse disposto ad ascoltarla in tribunale, dove, sostiene di poter presentare le prove della sua innocenza: “Non ho fatto nulla nell’Isis, se non essere una madre e una moglie”.

Shamima era la "sposa dell'Isis" – Era il 2014 quando una giovane adolescente di nome Shamima Begum, lasciò la sua famiglia a Londra e partì per la Turchia. Da lì avrebbe raggiunto la Siria, unendosi allo Stato Islamico. Sposò una giovane recluta olandese da cui ebbe un figlio, che morì pochi mesi dopo il parto. Inghilterra e Bangladesh, Paese d’origine dei genitori, decisero di non volerla più come propria cittadina e rimase apolide. “All’epoca non sapevo che l’organizzazione fosse un gruppo jihadista, ma pensavo che fosse una comunità islamica”.

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