La Scozia non segue l’Inghilterra. La premier: “Il freedom day è insensato, rispettiamo le regole”
La Scozia dice no alla revoca delle restrizioni per il contenimento dei contagi. La prima ministra Nicola Sturgeon ha infatti ricordato che il "freedom day" si applica solo in Inghilterra. "Dal momento che le discussioni sul ‘giorno della libertà' dominano, ricordate che riguardano solo per l'Inghilterra. Vogliamo tutti essere ‘liberi' dal Covid, ma non possiamo semplicemente desiderare che se ne vada. È insensato parlare di riaperture. Anche se i casi che si registrano in Scozia stanno diminuendo, il virus è ancora una minaccia. Mantenere determinate misure mentre va avanti la vaccinazione è importante," ha scritto la premier scozzese su Twitter, sconfessando di fatto quanto fatto da Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito. Sturgeon ha ricordato ai cittadini che si trovano in Scozia che le misure di distanziamento sociale sono tuttora in vigore, così come l'obbligo di indossare la mascherina. Nelle case è possibile riunirsi in non più di otto persone, numero che sale a dieci in pub e ristoranti. All'aperto, invece, sono permessi assembramenti di un massimo di 15 persone, numero che sale a 200 in occasione di matrimoni e funerali.
Mentre in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord i contagi sono in costante aumento ormai da settimane a causa della variante Delta in Scozia, quarta nazione del Regno Unito, le infezioni sono in calo grazie al combinato tra campagna vaccinale e restrizioni. Proprio per questa ragione il governo ha deciso di non modificare la strategia contro il Covid conservando gran parte delle limitazioni già esistenti, nella convinzione che sia questa la strada da seguire per controllare l'epidemia. Complessivamente, in Scozia 3.976.022 persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino e 2.966.054 hanno ricevuto anche la seconda dose.