La salvezza delle aziende russe arriva dalla Cina, corsa ad aprire conti in yuan dopo le sanzioni
La salvezza delle aziende russe potrebbe arrivare dalla Cina, unica grande potenza economica a non aver applicato le dure sanzioni economiche contro Mosca dopo la guerra all'Ucraina. Dall'annuncio delle sanzioni, che di fatto stanno strozzando l'economia russa, ma soprattutto dopo il conseguente crollo verticale del rublo rispetto a tutte le altre monete mondiali, infatti, da Mosca è scattata una corsa ad aprire conti correnti in banche cinesi in yuan per proteggersi da sanzioni e svalutazione economica. Sono già centinaia le aziende che in questi giorni hanno fatto questo passo e altre centina si accingono a farlo nei prossimi giorni secondo quanto rivelato a Reuters da una fonte interna una banca statale cinese che opera anche in Russia. Secondo la fonte, in pochi giorni si è assistito un'ondata di richieste da parte di aziende russe che vogliono aprire nuovi conti.
La Cina non applica sanzioni alla Russia
Le prime a muoversi in questo senso sono state le aziende che hanno già affari con Pechino e quindi più invogliate a stringere ulteriormente i rapporti con Pechino ma altre si sono aggregate per paura delle sanzioni. Pechino, che da anni cerca di attirare la Russia nella sua sfera di influenza economica, del resto non attendeva altro e le banche cinesi attendono ora un aumento considerevole delle transazioni in yuan da parte delle aziende russe. Pur tenendosi in disparte da un intervento diretto nella guerra, la Cina ha ripetuto più volte in questi giorni di essere contraria alle sanzioni, definendole inefficaci e insistendo sul fatto che manterrà normali scambi economici e commerciali con la Russia. Sono diverse le banche cinesi che operano in Russia e che continueranno a farlo anche nel prossimo futuro, probabilmente incrementando il giro di affari dopo che i governi occidentali hanno spinto le aziende internazionali a fermare le vendite, tagliare i legami e a disfarsi dei propri investimenti in Russia.
Banche russe scollegate dal sistema SWIFT
Del resto se non possono usare dollari statunitensi o euro e con il rublo ormai fuori mercato, le aziende russe per salvarsi non hanno altre opzioni se non quella di rivolgerti alla Cina. Una tendenza già emersa in questi giorni con società russe che hanno dichiarato di accetterà lo yuan cinese dai clienti, dopo che alcune banche russe sono state espulse dal sistema finanziario globale SWIFT. La domanda russa di prodotti cinesi è destinata ad aumentare anche se i costi per i russi aumenteranno comunque visto che il rublo ha perso quasi il 40% del suo valore contro la moneta cinese