La Russia vieta Facebook e Instagram con l’accusa di estremismo
In Russia un tribunale ha vietato l'uso di Facebook e Instagram: i due social network, gestiti dall'azienda Meta, sono stati accusati di "estremismo". Le due piattaforme nelle ultime settimane, così come anche Twitter o TikTok, sono state spesso mira di censura e blocchi da parte del governo russo. L'obiettivo della Russia è quello di poter controllare quanto più possibile le informazioni che arrivano ai suoi cittadini relativamente alla guerra, iniziata ventisei giorni fa, in Ucraina.
L'accusa del tribunale: "Tollerano l'odio contro i russi"
In questi giorni si sono susseguiti diversi racconti di cittadini ucraini con parenti che vivono in Russia che, riportando le notizie diffuse dai media di Stato, parlano della guerra non come una invasione, ma come "un'operazione militare speciale" organizzata per "liberare il popolo ucraino". Limitare l'uso dei social network comporta quindi un'ulteriore limitazione della libertà dei cittadini: secondo i giudici, l'azienda Meta è ritenuta responsabile di "tollerare l'odio contro i russi". La sentenza però non prevede che, in caso di uso, vi siano sanzioni. Non è quindi chiaro cosa possa accadere a chi decida di accedervi lo stesso.
Le minacce nei confronti di YouTube
È di due giorni fa la notizia che anche YouTube potrebbe essere presto bloccato in Russia. L'organo federale per la supervisione nella sfera di connessione e comunicazione di massa aveva infatti chiesto a Google – che gestisce la piattaforma – di prendere dei provvedimenti contro alcune pubblicità giudicate anti-russe. Anche in quell'occasione si era parlato di azioni "di natura terroristica" che avrebbero "minacciato la vita e la salute dei russi". L'organo aveva poi dato una settimana di tempo per rimuovere i contenuti altrimenti la piattaforma sarebbe stata bloccata.