La Russia potrebbe usare armi chimiche in Ucraina: lo dice Boris Johnson
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto di temere attacchi con armi chimiche in Ucraina da parte della Russia. Una mossa, secondo Downing Street, che sarebbe in linea con le strategie solitamente adottate dal Cremlino. Johnson si è unito ai timori già manifestati dai funzionari statunitensi durante la settimana. "La Russia inizia a dire che ci sono armi chimiche immagazzinate dall'Ucraina o dagli americani. Così poi può schierare armi chimiche sostenendo di aver agito per difesa – ha detto -. Si tratta di un vero e proprio inganno militare".
Johnson ha continuato definendo il governo di Putin "cinico e barbaro". Il ministro degli Esteri Liz Truss ha inoltre detto alla CNN che le preoccupazioni sull'utilizzo di armi chimiche in Ucraina sono rese più realistiche dal fatto che la Russia avrebbe già utilizzato questo tipo di armamenti in altri campi di conflitto. Non è escluso, inoltre, che possa giustificare un attacco simile sotto altra bandiera. Un timore condiviso anche dagli Stati Uniti che a tal proposito hanno convocato il direttore della CIA William Burns per riferire sull'effettiva possibilità di utilizzo di queste armi da parte della Russia.
L'ipotesi che l'attacco possa avvenire sotto falsa bandiera sarebbe secondo i Servizi Segreti "da prendere molto seriamente, visto anche lo storico del Paese". Già in Siria, infatti, la Russia è stata accusata di aver "almeno incoraggiato" l'uso di questo tipo di armamenti.
Nelle scorse ore, la Gran Bretagna si è mostrata impegnatissima al fianco dell'Ucraina nel contrastare l'offensiva russa. Il Paese di Johnson, infatti, è stato uno dei pionieri nella realizzazione di sanzioni contro la Russia. Zelensky, inoltre, ha tenuto un discorso trasmesso in streaming proprio alla Camera dei Comuni britannica. Durante il suo intervento, ha detto che Putin si stava "macchiando di crimini di guerra" e che il suo popolo non si sarebbe arreso davanti all'invasione.