La Russia ha schierato delfini addestrati per proteggere la base di Sebastopoli nel Mar Nero
La Russia avrebbe addestrato dei delfini per proteggere la base di Sebastopoli, la più importante della Marina nel Mar Nero, contro possibili incursori. E ci sarebbero anche delle foto riprese dai satelliti che lo testimonierebbero. È quanto ha rivelato nei giorni scorsi l’esperto HI Sutton tramite il sito Usni.org. Dalle immagini in questione si nota come, per accogliere i mammiferi, sarebbero già pronti "due recinti galleggianti" piazzati all’ingresso del porto della cittadina, che fa parte del territorio della Crimea. La Marina li avrebbe installati a febbraio mentre Mosca stava preparando l’invasione in Ucraina. In una mail inviata al Washington Post, un portavoce di Maxar Technologies, che ha fornito le immagini satellitari, ha concordato con l'analisi e la spiegazione di Sutton.
In realtà non è la prima volta che la Russia utilizza questi mammiferi per scopi di guerra. Sin dai tempi dell'Unione sovietica, infatti, ha sottolineato Sutton, vennero sviluppati diversi programmi sui mammiferi marini, incluso l'addestramento dei delfini nel Mar Nero. In particolare, un’unità venne stanziata a Kazachya Bukhta, vicino a Sebastopoli, dove si trova ancora oggi. Poi, con la caduta dell'Urss all'inizio degli anni Novanta, tutto è passato nelle mani dell’Ucraina e dopo l’annessione della Crimea nel 2014 è tornato in mano ai russi, che hanno ripreso il training dei delfini.
Questi animali possono essere impiegati per individuare ordigni ma anche per contrastare la presenza di eventuali incursori. Anche nel Nord Artico, la flotta settentrionale russa utilizza diversi tipi di mammiferi marini. Le balene e le foche beluga, entrambe con pesanti strati di grasso per tenersi al caldo, sono meglio protette dal freddo rispetto ai delfini usati nel Mar Nero. Ed anche l’Us Navy, così come Israele e la Corea del Nord, ha sviluppato da tempo un programma analogo.
Al momento, lo schieramento dei delfini nel Mar Nero potrebbe avere come obiettivo impedire alle forze ucraine di infiltrarsi nel porto sott'acqua per sabotare le navi da guerra russe. Sempre secondo le immagini satellitari, spiega Sutton, all'interno del porto molte navi della Marina russa di alto valore sono disposte fuori dalla portata dei missili ucraini ma sarebbero vulnerabili agli attacchi sottomarini.