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Mosca boccia rapporto Onu sulle violenze. Putin vuole chiudere gas all’Europa

Le Nazioni Unite hanno avvertito di un “allarmante deterioramento” dei diritti umani nell’est dell’Ucraina. Ma Mosca non ci sta: “Completa mancanza di obiettività, incongruenze evidenti nella relazione”. Intanto torna la paura per una Europa senza gas.
A cura di Biagio Chiariello
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L'ONU avverte di un "allarmante deterioramento" dei diritti umani nell'est dell'Ucraina, dove si combatte tra separatisti filorussi e militari fedeli al Governo di Kiev. "Coloro che esercitano influenza sui gruppi armati responsabili della maggior parte delle violenze nella zona orientale dell'Ucraina (devono) fare del loro meglio per arginare gli autori di questi episodi, che sembrano determinati a distruggere il Paese", ha detto la responsabile Onu per i diritti umani, Navi Pillay, in una nota diffusa congiuntamente a un rapporto di 37 pagine. Il rapporto elenca una serie di "omicidi mirati, torture e pestaggi, rapimenti, intimidazioni e in alcuni casi violenze sessuali" attuati da gruppi antigovernativi nell'est dell'Ucraina. Le Nazioni Unite esprimono poi ansia per i "gravi problemi" di maltrattamenti ed oppressione a quali sarebbero sottoposti gli abitanti della comunità tatara in Crimea, penisola sul Mar Nero annessa dalla Russia a marzo nonostante il disappunto internazionale.

Ma Mosca non ha preso bene la relazione dell'ONU; "una pulitura con candeggio" della realtà, la considera il ministero degli Esteri russo. "Dobbiamo affermare che il rapporto ha poco a che fare con il vero stato delle cose nel campo dei diritti umani in Ucraina" ha detto il portavoce del ministero degli Esteri russo Alexander Lukashevich in un testo pubblicato sul sito ufficiale dello stesso ministero.  Si evidenzia la "completa mancanza di obiettività, incongruenze evidenti e doppi standard che non lasciano alcun dubbio: gli autori hanno eseguito un ordine politico di ‘pulitura con candeggio' delle autorità autoproclamate a Kiev".

Nel frattempo ritornano le preoccupazioni per una Europa senza gas. Vladimir Putin vuole infatti che Kiev saldi i suoi debiti con Gazprom entro il primo giugno, termine oltre il quale la fornitura potrebbe essere sospesa.  Lo ha detto a Bratislava il premier slovacco Robert Fico: "Putin ha informato alcuni paesi Ue, Slovacchia compresa, dell'intenzione di sospendere le forniture del gas dal 1 giugno" in caso di mancato pagamento da parte dell'Ucraina, paese dal quale passa circa il 50% del gas russo diretto in Europa.

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