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Guerra in Ucraina

La Russia avverte gli USA: “Conseguenze imprevedibili se inviate missili all’Ucraina”

L’ambasciata russa a Washington ha inviato una nota diplomatica al Dipartimento di Stato USA avvertendo che le spedizioni da parte degli Alleati di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina stanno “alimentando” il conflitto e potrebbero portare a “conseguenze imprevedibili”.
A cura di Ida Artiaco
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Conseguenze imprevedibili. Sono quelle che Mosca avverte ci saranno nel caso in cui gli USA e la NATO invieranno all'Ucraina sistemi d'arma più "sensibili" che stanno "alimentando il conflitto". È quanto si legge in una nota diplomatica che la Russia martedì scorso ha inviato a Washington e che il Washington Post ha potuto visionare in esclusiva. Il documento, intitolato "Sulle preoccupazioni della Russia nel contesto delle massicce forniture di armi e equipaggiamento militare al regime di Kiev", scritto in russo ma accompagnato da una traduzione, è stato inoltrato al Dipartimento di Stato dall'ambasciata russa.

L’iniziativa segue l’approvazione da parte del presidente americano Joe Biden dell’invio di nuove armi, inclusi elicotteri Mi-17 e Howitzer da 155 mm, per altri 800 milioni di dollari. Si tratta, come sottolinea il quotidiano a stelle e strisce, di "un serio aggiornamento nell'artiglieria a lungo raggio per adattarsi ai sistemi russi, a cui si aggiungono droni per la difesa costiera e veicoli corazzati, oltre a ulteriori armi portatili antiaeree e anticarro e milioni di munizioni".

Gli Stati Uniti hanno anche facilitato la spedizione in Ucraina di sistemi di difesa aerea a lungo raggio, inclusi i lanciatori S-300 dell'era sovietica di fabbricazione russa su cui le forze ucraine sono già state addestrate. In cambio, ha annunciato la scorsa settimana l'amministrazione Biden, gli Stati Uniti stanno dispiegando un sistema missilistico Patriot in Slovacchia. L'invio delle armi americane nell'Est Europa segue un appello urgente arrivato all'inquilino della Casa Bianca da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre si sono fatte sempre più insistenti le voci, confermate anche dal Pentagono, secondo cui le forze russe si starebbero mobilitando per un ultimo grande assalto nella regione del Donbass e a Sud, nell'area di Mariupol, dopo che sono state costrette a ritirarsi da gran parte del Nord del Paese, inclusa la regione dei Kiev, il che ha portato Putin ad un cambio di strategia.

"Chiediamo agli Stati Uniti e ai loro alleati di fermare l'irresponsabile militarizzazione dell'Ucraina, che implica conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale", si legge precisamente nella nota. Tra le armi che la Russia ha identificato come "più sensibili" ci sono "sistemi di lancio multiplo di razzi". La Russia ha accusato gli alleati di violare "principi rigorosi" che regolano il trasferimento di armi nelle zone di conflitto e di essere ignari della "minaccia che armi di alta precisione cadano nelle mani di nazionalisti radicali, estremisti e forze di banditi in Ucraina". Si accusa anche la NATO di aver cercato di fare pressione sull'Ucraina affinché "abbandoni" i negoziati, e finora senza successo, con la Russia "per continuare lo spargimento di sangue".

Un alto funzionario dell'amministrazione Biden, rimasto anonimo, ha commentato così la vicenda al Washington Post: "Quello che i russi ci stanno dicendo in privato è esattamente quello che abbiamo detto pubblicamente al mondo: l'enorme quantità di assistenza che abbiamo fornito ai nostri partner ucraini si sta rivelando straordinariamente efficace". Tuttavia, il Dipartimento di Stato ha rifiutato di commentare il contenuto della nota diplomatica di due pagine o qualsiasi risposta degli Stati Uniti.

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