La rocambolesca fuga dalla Russia di Ksenia Sobchak, figlia del mentore di Putin accusata di estorsione
Da volto noto della tv e dei media russi tanto da essere ribattezzata la Paris Hilton di Mosca, a fuggitiva ricercata dalla polizia a latitante in fuga dal paese, è la parabola di Ksenia Sobchak, giornalista e figlia del mentore di Vladimir Putin nonché ex candidata alla presidenza della Federazione russa.
Tutto è iniziato con un’accusa di estorsione rivolta al direttore commerciale della holding media legata alla Sobchak, Kirill Sukhanov. L’uomo infatti è stato accusato di aver estorto denaro a funzionari e uomini d'affari russi, tra i nomi circolati anche il capo di Rostec, Sergei Chemezov, chiedendo loro soldi in cambio della cancellazione di post social sul loro conto. Secondo gli inquirenti, in particolare un post sarebbe stato rimosso dopo un accordo sul pagamento tra Chemezov e Kirill Sukhanov.
Dopo aver difeso Sukhanov e di fronte all’arresto dell'amministratore e dell'ex caporedattore del canale, Sobchak avrebbe iniziato ad avere paura. Infine anche lei sarebbe finita nel mirino degli agenti russi come ex caporedattore e direttore commerciale del gruppo, fino alla decisione di scappare fuori dal paese e trovare rifugio all’esterno, attraverso la Bielorussia.
Una fuga rocambolesca quella racconta dal media russo Baza la polizia voleva "arrestare Ksenia Sobchak", e per questo gli agenti sono andati all'aeroporto moscovita Vnukovo-3, dove si pensava volesse volare via. In realtà Sobchak aveva comprato i biglietti aerei solo per depistare la polizia mentre nel frattempo raggiungeva la Bielorussia da dove poi è giunta in Lituania
“La polizia aveva l'ordine di trattenere Sobchak ma è scappata", ha detto una fonte a Tass. "Ha lasciato Mosca di notte. Allo stesso tempo, ieri ha acquistato biglietti aerei via Internet per Dubai, poi per la Turchia. Lo ha fatto per confondere gli agenti. Ma è entrata in Lituania attraverso la Bielorussia", ha affermato una fonte dell'agenzia statale.