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La “rissa” per i Rolex in regalo durante la visita del governo in Arabia Saudita

Il Fatto Quotidiano ha raccontato di una “rissa” nella delegazione italiana per accaparrarsi gli orologi offerti in dono dal governo di Ryad durante la visita di Matteo Renzi lo scorso novembre.
A cura di Claudia Torrisi
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Saudi King Salman bin Abdulaziz (L) shakes hands with Italy's Prime Minister Matteo Renzi in Riyadh, November 9, 2015. REUTERS/Saudi Press Agency/Handout via Reuters ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE HAS BEEN SUPPLIED BY A THIRD PARTY. IT IS DISTRIBUTED, EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS. FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. EDITORIAL USE ONLY. NO RESALES. NO ARCHIVE.

Una rissa tra dirigenti del governo per accaparrarsi i regali preparati dalla dinastia Saudita durante il viaggio di Matteo Renzi a Ryad dello scorso novembre. È quanto racconta il Fatto Quotidiano, secondo cui tra gli oltre 50 componenti della delegazione italiana – tra cui anche i vertici di alcune aziende statali (Finmeccanica) e private (Salini Impregilo) – al momento della distribuzione dei doni ci sarebbe stato un vero e proprio diverbio per degli orologi Rolex da decine di migliaia di euro. I cronografi svizzeri si trovavano in un banchetto insieme ad altri regali preparati, tra cui orologi prodotti a Dubai dal prezzo tra i 3.000 ai 4.000 euro. Per il giornale, la rissa sarebbe stata sedata addirittura dalla scorta del presidente del Consiglio, che avrebbe sequestrato i cronografi e li avrebbe custoditi fino al rientro a Roma.

Una direttiva emanata dal governo guidato da Mario Monti nel 2012 proibisce a tutti i dipendenti del ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi di accettare regali del valore superiore a 150 euro. Cifra sicuramente superata dai Rolex e dagli altri doni offerti dai principi sauditi. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Palazzo Chigi ha fatto sapere che "i doni di rappresentanza ricevuti dalla delegazione istituzionale italiana sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio di doni si occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzionali". I regali di valore solitamente vanno all'asta, anche se il quotidiano di via Solferino ventila l'ipotesi che qualcuno sia stato accettato dagli imprenditori presenti. E per il Fatto Quotidiano "degli orologi, almeno durante le vacanze natalizie, non c’era più traccia a Palazzo Chigi. Non c’erano nella stanza dei regali al terzo piano". E resta grande imbarazzo per l'episodio nelle stanze del governo.

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