La proposta del Parlamento Ue: “Fare liste comuni europee per eleggere i deputati”
Un nuovo meccanismo elettorale, per far eleggere almeno parte dei deputati dell'Europarlamento tramite liste comuni a tutti gli Stati membri, in linea con quanto chiesto dai cittadini nella Conferenza per il futuro d'Europa. Lo prevede una relazione d’iniziativa legislativa approvata nel Parlamento comunitario con 323 voti a favore, 262 contro e 48 astensioni, mentre il via libera alla risoluzione politica di accompagnamento è arrivato con 331 voti favorevoli, 257 contrari e 52 astensioni.
Secondo questo sistema ogni elettore potrebbe esprimere due voti: il primo per eleggere un deputato nella circoscrizione nazionale e il secondo per eleggerne un altro nella circoscrizione paneuropea, composta da 28 seggi supplementari. Per avere una rappresentanza geografica equilibrata tra le varie liste, poi, gli Stati membri sarebbero divisi in tre gruppi a seconda del numero di abitanti. Le liste verrebbero compilate, in maniera proporzionale, con candidati provenienti da questi tre gruppi.
Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità europee, come coalizioni di partiti politici nazionali oppure associazioni di elettori. Poi, visto che in alcuni Paesi nell'ultima tornata elettorale del 2018 non è stata eletta neanche una donna, la riforma propone liste chiuse obbligatorie (con un’alternanza tra candidate e candidati) oppure un sistema di quote, “senza violare i diritti delle persone non binarie”. E ancora: si prevede di istituire il 9 maggio come data comune per le elezioni europee; di dare a tutti i maggiorenni il diritto di candidarsi alle elezioni; di creare una soglia elettorale minima e obbligatoria al 3,5% per le circoscrizioni più grandi; di inserire il voto per posta; di garantire il diritto di votare per il presidente della Commissione tramite le liste paneuropee.
L'iniziativa del Parlamento europeo ora deve passare al vaglio del Consiglio. Il testo sarà quindi inviato nuovamente all'Europarlamento affinché i deputati esprimano ancora il loro consenso. Se ci saranno questi due altri via libera la proposta dovrà essere approvata dagli Stati membri.