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La proposta del filosofo: “Sopprimere i bambini disabili per motivi economici”

Il discusso docente di Etica, Peter Singer, propone l’eutanasia per tutti i bambini disabili gravi (“fardello per le famiglie”) e costo sempre più gravoso per le assicurazioni sanitarie USA.
A cura di Biagio Chiariello
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Sopprimere i bambini affetti da disabilità gravi per ridurre i costi della Sanità negli Stati Uniti. Peter Singer, il filosofo della Liberazione animale, fautore della linea della “parità” tra uomini e animali, è tornato a ribadire in una intervista radiofonica la sua famigerata teoria sull’infanticidio dei neonati handicappati o invalidi. “Se un bambino nasce con una massiccia emorragia cerebrale significa che resterà così gravemente disabile che in caso di sopravvivenza non sarà mai in grado nemmeno di riconoscere sua madre, non sarà in grado di interagire con nessun altro essere umano, se ne starà semplicemente sdraiato lì sul letto e potrà essere nutrito, ma questo è quel che avverrà, i dottori staccheranno il respiratore che tiene in vita il bambino”, ha dichiarato il docente di Etica all’Università di Princeton ai microfoni del giornalista Aaron Klein.

"Non voglio pagare di più per colpa dei disabili"

Singer, inventore del termine “specismo” (che poi sarebbe il razzismo dell’umanità verso le altre creature), non è nuovo a simili boutade. Per il professore australiano, il diritto alla vita dovrebbe essere subordinato alla capacità intellettiva della creatura, che va interpretata come la possibilità di esprimere preferenze. Nell’intervista,  ha indicato ripetutamente il bambino disabile con il pronome neutro “it”, quello utilizzato in inglese per indicare le cose e gli animali. “La maggioranza delle persone – ha rimarcato – direbbe che è abbastanza ragionevole: non voglio che il premio della mia assicurazione sanitaria sia più alto per consentire a bambini che non potranno godere di alcuna qualità della vita di essere sottoposti a cure costose”.

"Un fardello per i genitori, meglio sopprimerli"

Insomma per Singer la “soppressione” dei bambini nati con handicap gravi non solo sarebbe “ragionevole” ed eticamente corretta, ma sarebbe un balsamo per l’economia USA. Ma la questione non riguarda solo l’aspetto meramente economico. Il docente, infatti, sottolinea che tali figli sarebbero “Un fardello terribile per i genitori (…)  Quindi stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente disabili”.

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