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La Procura spagnola chiede un nuovo mandato d’arresto per il leader catalano Puigdemont

La Procura spagnola ha chiesto alla Corte suprema di attivare il mandato d’arresto internazionale nei confronti di Carles Puigdemont, eurodeputato ed ex presidente della Generalitat catalana che nel 2017 aveva dichiarato l’indipendenza della sua regione.
A cura di Annalisa Girardi
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La Procura spagnola ha chiesto al giudice della Corte suprema, Pablo Llarena, di attivare il mandato d'arresto internazionale nei confronti di Carles Puigdemont, eurodeputato ed ex presidente della Generalitat catalana che nel 2017 aveva dichiarato l'indipendenza della Catalogna in un tentativo secessionista e da allora è perseguito dai magistrati di Madrid. I reati che sono stati contestati in Spagna a Puigdemont sono di "disubbidienza" e "malversazione aggravata". L'ex presidente catalano, però, finora non si è mai confrontato con queste accuse, dal momento che è sempre rimasto all'estero dal 2017.

La richiesta del mandato di arresto, che riguarda anche l'ex consigliere Toni Comin, arriva in un momento particolarissimo. A inizio luglio il Tribunale dell'Unione Europea aveva confermato il ritiro dell'immunità parlamentare per Puigdemont, ragion per ora spunta ora la nuova richiesta della Procura: che però sopraggiunge subito dopo le elezioni politiche, in cui proprio i partiti catalani potrebbero essere l'ago della bilancia nella formazione di un nuovo governo. "Un giorno sei decisivo per formare un governo spagnolo, il giorno dopo la Spagna ordina il tuo arresto", ha scritto su Twitter Puigdemont.

Il suo partito, Junts per Catalunya, ha infatti conquistato sette seggi alle ultime elezioni politiche e potrebbe quindi essere decisivo, insieme ad altre formazioni, per la costituzione del nuovo governo.

"Il procuratore della Corte suprema spagnola (che dipende dal governo spagnolo) ha chiesto al giudice Llarena di spiccare un mandato d'arresto europeo per estradare e imprigionare il presidente catalano in esilio ed eurodeputato Carles Puigdemont e l'eurodeputato Toni Comin. Questo è il vero dialogo di Pedro Sanchez", ha commentato invece, sempre su Twitter, l'assistente di Puigdemont, Aleix Sarri i Camargo.

Nel frattempo, secondo quanto riportano media locali, l'eurodeputata secessionista catalana Clara Ponsatí, che aveva fatto parte del governo di Puigdemont e su cui vigeva un mandato d'arresto a livello nazionale sempre per il reato di "disubbidienza", è stata arrestata in mattinata a Barcellona, subito dopo essere rientrata in Spagna. Si trovava all'estero dal 2017, ma era già rientrata nel suo Paese lo scorso marzo: era stata arrestata e rilasciata poco dopo, con un ordine di presentarsi per un'udienza in tribunale. Appuntamento a cui era però mancata, ragion per cui era scattato un nuovo mandato d'arresto.

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