video suggerito
video suggerito

La Polonia blinda i media pubblici. UE minaccia procedura di infrazione

Varsavia ha approvato una ‘legge purga’ che dà al governo il controllo delle stazioni radiotelevisive pubbliche. Ma ora rischia l’accusa di violazione dei valori fondamentali dell’Unione europea. Intanto i direttori dei media locali si dimettono in massa in segno di protesta.
A cura di B. C.
123 CONDIVISIONI
Immagine

La Commissione europea minaccia la Polonia di aprire una procedura di infrazione dopo la nuova legge approvata a fine 2015 dal parlamento di Varsavia che dà il controllo al governo delle stazioni radiotelevisive pubbliche. A seguito di una breve discussione, il 31 dicembre 2015, il Sejm, la camera bassa, e poi il Senat, la camera alta, hanno dato l’okay alla norma che concede al ministro del Tesoro il potere di nominare direttamente i responsabili dei media pubblici (fino a ieri venivano decretati tramite concorso), che limita gli organismi di vigilanza e blocca gli attuali dirigenti e membri dei consigli di direzione di radio e tv statali che, fino alla nomina dei nuovi vertici, non potranno compiere atti che esulino dalla semplice gestione quotidiana senza l’approvazione del Governo.

"Molte cose ci spingono ad attivare il meccanismo sullo stato di diritto e a porre Varsavia sotto sorveglianza", ha spiegato il commissario all'Economia digitale, il tedesco Günther Oettinger. Ma se la Polonia non dovesse modificare il testo secondo le indicazioni dell’UE, sarà aperta una "procedura per violazione dei valori europei fondamentali" che potrà portare come conseguenza fino al “ritiro del diritto in voto in Consiglio europeo” del Paese incriminato, si legge sull'edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Alla nuova legge, i direttori dei principali media della tv pubblica hanno reagito dimettendosi in massa in segno di protesta. Tomasz Sygut ha lasciato l’Agenzia televisiva d’informazione, mentre alla Telewizja Polska (Tvp) hanno abbandonato Piotr Radziszewski (direttore del primo canale), Janusz Kapuscinski (secondo canale) e Katarzyna Janowska (Tvp Kultura). Per “avvertire tutti gli ascoltatori della minaccia per la libertà di parola e del pluralismo” il principale programma della radio pubblica polacca Polskie Radio ha deciso di trasmettere ogni ora l’inno europeo (“Inno alla gioia” tratto dalla nona sinfonia di Beethoven) alternato con quello nazionale, “La Mazurka di Dabrowski”. Ma c'è stata anche disapprovazione a livello internazionale. Diverse organizzazioni di media, come l'European Broadcasting Union (EBU / UER), l'Associazione dei giornalisti europei (AEJ) e Reporter senza frontiere (RSF), hanno espresso "indignazione" per quanto successo in Polonia.

123 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views