La Polonia ammette: “Soldati NATO già in Ucraina”. Biden gela il Papa: “La pace dipende da Mosca”
Le truppe della NATO potrebbero svolgere attività di sostegno direttamente sul territorio ucraino, perché questo non violerebbe alcuna regola internazionale. A dirlo il presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel, in un'intervista alla tv statale citata da alcuni media internazionali. Secondo il leader ceco occorre però fare una chiara distinzione tra il dispiegamento delle truppe da combattimento e l'eventuale coinvolgimento delle truppe in alcune attività di "appoggio" nelle quali l'Alleanza ha già esperienza. "Va ricordato che dopo l'annessione della Crimea e l'occupazione di parte del Donbass, che fu essenzialmente un'aggressione anche se su scala molto più piccola di oggi, sul territorio ucraino operava una missione di addestramento della NATO, che un tempo comprendeva più più di 15 Paesi e contava circa 1.000 persone", ha ricordato Pavel nell'intervista.
A stretto giro è arrivata una precisazione da parte del ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, il quale ha affermato che "in Ucraina sono già presenti militari della NATO". Il ministro, intervenuto durante una conferenza, non ha rivelato di quali Paesi stesse parlando. "Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei paesi che hanno corso questo rischio. Questi Paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli. Contrariamente ad altri politici, non elencherò questi Paesi", ha detto.
Zelensky: "L‘avanzata russa è stata "fermata"
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l‘avanzata russa è stata "fermata", spiegando che la situazione al fronte è "molto migliorata" e che le forze di difesa stanno costruendo "oltre 1.000 chilometri" di fortificazioni.
La Russia: "Già a conoscenza di soldati NATO in Ucraina"
La presenza di soldati dell'Alleanza Atlantica in Ucraina è una circostanza di cui tuttavia "la Russia è già a conoscenza", perché "è impossibile nasconderlo". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, in un'intervista alla testata Izvestia. Secondo la funzionaria russa, gli Usa, la Gran Bretagna e altri Paesi occidentali conducono una "guerra ibrida" contro la Russia con la partecipazione di "istruttori delle forze speciali, esperti, specialisti dai rispettivi dipartimenti militari dei Paesi NATO".
Biden: "Rispetto Francesco ma la pace dipende da Mosca"
Nel frattempo un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa ha commentato le dichiarazioni di Jorge Mario Bergoglio sulla possibilità che l'Ucraina ricerchi un negoziato con l'Ucraina: "Il presidente Biden ha grande rispetto per Papa Francesco e si unisce a lui nelle preghiere per la pace in Ucraina, che potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di mettere fine a questa guerra ingiusta e non provocata, e ritirasse le sue truppe dal territorio sovrano dell'Ucraina". "Sfortunatamente, continuiamo a non vedere alcun segno che Mosca voglia mettere fine a questa guerra e per questo siamo impegnati a sostenere Kiev nella sua difesa contro l'aggressione russa", ha sottolineato il funzionario.
Kiev convoca l'inviato Vaticano dopo le parole del Papa
L'Ucraina, dal canto suo, ha deciso questa sera di convocare l'inviato del Vaticano dopo le parole del Papa. "Visvaldas Kulbokas è stato informato che l'Ucraina è delusa dalle parole del Pontefice riguardo alla bandiera bianca e alla necessità di mostrare coraggio e negoziare con l'aggressore", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri ucraino.