La polizia Usa spara e uccide un uomo che aveva in mano una forchetta di plastica
La polizia di Los Angeles ha ucciso un uomo che si era scagliato contro gli agenti brandendo tra le mani solo una forchetta di plastica. L'ha reso noto lo stesso dipartimento Usa attraverso un video pubblicato sul proprio account YouTube: la vittima aveva 36 anni, e si chiamava Jason Maccani.
L’episodio è avvenuto il 3 febbraio scorso nei dintorni di Towne Avenue, vicino all’area di Skid Row, una delle zone maggiormente popolate di senzatetto, nella downtown di Los Angeles. Gli agenti erano intervenuti dopo una telefonata di una persona che aveva segnalato la presenza di un homeless, probabilmente stordito dai farmaci o dagli stupefacenti, che era entrato in un palazzo e si aggirava per l’interno di un edificio stringendo quello che era sembrato un coltello. "Un homeless si è introdotto nei magazzini", si sente durante la telefonata alla polizia. "Indossa un cappello da neve, sta diventando aggressivo".
Nel video si vede il 36enne brandire un oggetto bianco, come un piccolo pugnale. A un certo punto, come si vede nelle immagini riprese dalle bodycam in dotazione agli agenti, Jason Maccani appare lungo il corridoio. Ha le mani in alto, in segno di resa, e poi si avventa sui poliziotti nonostante lo avessero intimato di fermarsi. Viene prima colpito con proiettili di schiuma, poi un agente spara con la pistola.
Quando gli agenti lo immobilizzano a terra, in una pozza di sangue, si accorgono che nella mano destra l'uomo stringe in realtà una semplice forchetta di plastica. "Qualcuno ha sparato in maniera letale?", chiede uno di loro. "Sì, io", risponde un collega. Maccani morirà poche ore dopo in ospedale.
Il capo del dipartimento, nel frattempo, ha ammesso di essere “preoccupato” per questo ennesimo episodio di reazione violenta da parte dei poliziotti. È stata aperta un’indagine interna, e lo stesso ha fatto il procuratore generale della California. "Ma come facevano a pensare che potesse essere un coltello, o un'arma che può ferire gravemente?", ha dichiarato il fratello della vittima al Los Angeles Times. "Non è mai stato violento". Secondo i familiari, aveva problemi di bipolarismo e molte fragilità dopo un passato da stella del football al liceo, da brillante studente di ingegneria all'università e da insegnante di yoga.