video suggerito
video suggerito

La nuova vita di Gisèle Pelicot, drogata e fatta violentare da 50 uomini: nessuna foto del marito e nuovo nome

A pochi giorni dalla sentenza del processo ad Avignone, si torna a parlare Gisèle Pelicot, la donna francese di 71 anni la cui storia ha fatto negli ultimi mesi il giro del mondo: sarebbe stata drogata dal marito e violentata da lui e da decine di sconosciuti. Secondo il figlio, “sono state cancellate tutte le foto di famiglia”.
A cura di Ida Artiaco
8 CONDIVISIONI
Gisèle Pelicot
Gisèle Pelicot

"Ci siamo sbarazzati di tutto quello che riguarda nostro padre, non abbiamo più foto di famiglia". A parlare è il figlio maggiore di Gisèle Pelicot, la donna francese di 71 anni la cui storia ha fatto negli ultimi mesi il giro del mondo: sarebbe stata drogata dal marito e violentata da lui e da decine di sconosciuti, tutti imputati in un processo in corso ad Avignone arrivato alle battute finali. Nei prossimi giorni è infatti in programma l'ultima udienza, in totale, in caso di condanna, rischiano in totale fino a 600 anni di carcere.

Come ricorda la BBC, tutto è cominciato nel 2011. Fino a quel momento Gisèle e il marito avevano vissuto una vita felice, stavano progettando di trasferirsi a Mazan, un villaggio di seimila anime nell'idilliaca regione meridionale della Provenza. Si erano conosciuti all'inizio degli anni Settanta e avevano avuto tre figli, Caroline, David e Florian. Anni dopo, quando un avvocato le chiese di riassumere la loro relazione, disse: "I nostri amici dicevano che eravamo la coppia perfetta. E pensavo che avremmo finito i nostri giorni insieme".

All'inizio era solo lui a violentarla, poi nel 2014, dopo il trasferimento a Mazan, l'uomo non solo la drogava con sonniferi ma la faceva stuprare da altri uomini. Teneva dei tranquillanti in una scatola da scarpe nel garage, che mescolava al cibo o alle bibite. In una chat online chiamata "senza che lei lo sappia" ha reclutato uomini di tutte le età per abusare della donna. Li avrebbe anche filmati. Ma con il passare degli anni ciò a cui la signora Pelicot veniva sottoposta di notte aveva cominciato ad avere effetti anche nella sua vita di tutti i giorni: aveva perso perso, perso i capelli, sveniva di frequente.

Poi, cominciò a notare dei particolari strani. Una volta, notò il colore verdognolo di una birra che suo marito le aveva dato e la versò frettolosamente nel lavandino. Un'altra volta, notò una macchia di candeggina di cui non ricordava l'esistenza su un nuovo paio di pantaloni. "Non mi stai drogando per caso, vero?", ricordò di avergli chiesto. Lui scoppiò a piangere: "Come puoi accusarmi di una cosa del genere?". Notò anche che si sentiva meglio solo quando era lontana da Mazan. Fu al suo ritorno da uno dei suoi viaggi, nel settembre 2020, che Dominique le disse, in lacrime: "Ho fatto una cosa stupida. Sono stato sorpreso a filmare sotto i vestiti delle donne in un supermercato", ha ricordato durante il processo.

Lei lo perdonò ma l'uomo poco dopo venne arrestato, e la polizia gli confiscò i due telefoni e il portatile, dove trovarono 20mila tra video e foto di sua moglie violentata da lui e da altri. "Ho guardato quei video per ore. È stato inquietante. Ovviamente ha avuto un impatto su di me", ha detto alla corte Jérémie Bosse Platière, a capo delle indagini. "In 33 anni nella polizia, non avevo mai visto cose del genere", ha fatto eco il suo collega Stéphane Gal. "È stato scioccante". Il resto è storia. Dominique è stato definito da sua figlia "uno dei peggiori predatori sessuali degli ultimi 20 anni". Ed è stato cancellato dalla loro famiglia.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views