La nonna squartatrice: “Ecco come ho fatto a pezzi la mia vittima e bollito la sua testa”
La raccapricciante storia di Tamara Samsonova, la “nonna squartatrice” di San Pietroburgo arrestata con l’accusa di avere ucciso e forse mangiato almeno 11 persone negli ultimi 20 anni, si arricchisce di ulteriori macabri dettagli. Qualche tempo fa è spuntato un video shock che mostrava la donna trasportare una pentola da cucina e dei sacchi: secondo gli inquirenti, che stanno scandagliando le telecamere di videosorveglianza dell’edificio in cui la Samsonova viveva e le pagine del suo diario degli orrori dove lei annotava tutti i suoi delitti, dentro quella pentola ci sarebbe stata la testa della sua ultima vittima. Ebbene, come scrive oggi il Daily Mail, è stata la stessa “Granny Ripper” a ricostruire i suoi ultimi orrori. E a confermare, appunto, di aver tagliato la testa a una delle sue vittime e di averla cucinata.
La pensionata russa ha detto di aver avvelenato il cibo della 79enne Valentina Ulanova e di averla trovata svenuta sul pavimento. “È stato difficile per me portarla in bagno, era grassa e pesante. Ho fatto tutto in cucina dove era distesa”, avrebbe detto la serial killer ricordando il suo delitto. La donna ha poi mostrato agli investigatori come avrebbe fatto a pezzi il corpo della signora Ulanova utilizzando una sega che anni prima aveva preso in prestito dai vicini. Avrebbe dunque tagliato la testa della donna e l’avrebbe messa in una pentola per poi bollirla. Nel video si vede la donna scendere lungo le scale con la pentola. Tamara Samsonova è stata arrestata lo scorso luglio e davanti alla polizia ha confessato tutto: “Sono colpevole, merito di essere severamente punita”. A incastrarla sono state appunto delle telecamere a circuito chiuso: quando la polizia ha compiuto un'irruzione nella sua abitazione ha scoperto i cadaveri insieme a diari scritti in russo, inglese e tedesco.