La nave di soccorso per i migranti finanziata da Banksy, la Louise Michel ha già salvato 89 persone
È entrata in azione alcuni giorni fa nel Mediterraneo centrale con i suoi colori sgargianti e con in bella mostra i graffiti opera del re della Street art Banksy ma l’impegno dell'artista britannico per la “Louise Michel” la nuova nave per soccorso in mare dei migranti è andato molto oltre. Come rivela il quotidiano britannico The Guardian, infatti, a finanziare la messa in opera dell’imbarcazione è stato proprio l’artista. Tutto è iniziato con una email inviata dallo stesso Banksy nel settembre dell’anno scorso a Pia Klemp, ex capitano di diverse imbarcazioni di Ong che hanno salvato migliaia di persone in mare negli ultimi anni.
Una email decisamente singolare tanto che Klemp inizialmente pensava fosse uno scherzo. Del resto i due non si erano mai conosciuti direttamente ed è stato l’artista a farsi avanti dopo aver appreso la storia della comandante dalla stampa. “Ciao Pia, ho letto della tua storia sui giornali. Sembri una tosta", ha scritto Bansky nella lettera, aggiungendo: “Sono un artista del Regno Unito e ho realizzato dei lavori sulla crisi dei migranti, ovviamente non posso tenere i soldi. Potresti usarli per acquistare una nuova barca o qualcosa del genere? Per favore mi faccia sapere. Banksy".
La macchina organizzativa si è messa in moto in gran segreto e da una ex motovedetta della Guardia costiera francese è nata la “Louise Michel” , così chiamata in onore di una femminista anarchica francese ma battente bandiera tedesca. Si tratta di una imbarcazione più piccola delle altre navi a disposizione delle Ong ma decisamente più veloce e che spicca per il suo colore e la scritta Rescue sulla fiancata. Su un lato la firma dello stesso Banksy con un dipinto che ritrae una bambina con un giubbotto di salvataggio che si aggrappa a un salvagente a forma di cuore.
La nave di soccorso è partita il 18 agosto dal porto spagnolo di Burriana, vicino Valencia con un equipaggio, composto da attivisti europei con una lunga esperienza nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare e ora si trova nel mar Mediterraneo centrale dove ha già contribuito a salvare 89 persone e ora sta cercando un porto sicuro per sbarcare i passeggeri.