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La Monsanto non produrrà frumento Ogm in Europa

Con l’Italia arrivano ad otto i paesi che vietano la coltivazione di sementi Ogm. Intanto, però, nell’Oregon viene scoperta una coltivazione di frumento Ogm non autorizzata. L’Italia importa dagli Usa 360mila tonnellate di frumento.
A cura di Danilo Massa
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Protesta negli Usa contro la Monsanto.
Protesta negli Usa contro la Monsanto.

In Europa Monsanto non distribuirà frumento Ogm. Il colosso americano specializzato in biotecnologie ha infatti rinunciato ad ottenere l'autorizzazione per nuove coltivazioni in Europa. "Al momento – ha dichiarato al giornale tedesco Tageszeitung Brandon Mitchener, capo dell'azienda in Europa – non pensiamo di presentare nuove richieste. La ragione, tra le altre, è la scarsa domanda degli agricoltori". Nel Vecchio Continente le sementi geneticamente modificate hanno notoriamente meno sostenitori di quanti se ne possano trovare negli Usa. Sette paesi – Austria, Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Lussemburgo e Polonia – attualmente vietano la coltivazione con semi Ogm. A questi se ne aggiunge un ottavo a partire proprio da questo mese: l'Italia.

Del resto, non depone a favore di Monsanto la notizia della commercializzazione di frumento ogm non autorizzato riconducibile proprio alla lobby americana. Nell'Oregon un agricoltore ha infatti scoperto la coltivazione di una qualità di frumento geneticamente modificato, che è stato sperimentato nel 2005 e che non aveva mai ottenuto l'autorizzazione dalle autorità. Il pericolo viene avvertito anche in Europa, portando la Commissione Europea a suggerire un innalzamento dei livelli di guardia. L'Italia importa infatti oltre 360mila tonnellate di frumento americano, quantitativo sufficiente perché, avverte Greenpeace, diventi "necessario testare ogni nuovo import dagli Stati Uniti per scongiurare la possibilità che ai cittadini italiani si somministrino prodotti (farine e derivati) con ogm non autorizzati". La vicenda dell'Oregon è secondo l'associazione ambientalista l'ennesima conferma: "gli ogm non possono essere controllati una volta immessi in ambiente. Dopo un decennio, la contaminazione è sempre li, e i consumatori rischiano di mangiare un prodotto mai autorizzato".

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