La molesta con 600 sms: ex marito condannato a subire 40 frustate davanti alla moglie
Dopo essere stata vessata per anni ha chiesto di poter assistere alle frustate inflitte al marito e il giudice ha acconsentito: è accaduto a Jedda, città sul Mar Rosso, in Arabia Saudita, dove a una donna è stato concesso di presenziare alla sessione di 40 "scudisciate" a cui era stato condannato il marito, colpevole di stalking nei suoi confronti per averle inviato ben 600 messaggi minatori. I giudici hanno calcolato una frustata ogni 15 sms, descritti dall’accusa come "osceni, offensivi, dispregiativi, sessualmente espliciti, offensivi e diffamatori" nei confronti della reputazione e della moralità della moglie, con cui è in contenzioso sull’affidamento dei tre figli in seguito al divorzio.
Al contrario di quanto si potrebbe essere indotti a credere la sentenza ha avuto una certa eco sui giornali arabi, e ciò nonostante la pena sia decisamente moderata per gli standard di un regime che nel febbraio di due anni fa arrivò a condannare un poeta a ben 800 frustate per apostasia, e l’anno prima ne inferse mille al blogger Badawi; senza contare, naturalmente, le numerose pene di morte celebrate ogni anno dalla monarchia assoluta di Riad.
Una legge saudita di recente approvazione prevede che chiunque commetta "diffamazione o infligga danno ad altri" utilizzando dispositivi tecnologici, rischi fino a un anno di reclusione e oltre 500mila riyal di multa (equivalenti a circa 90mila euro); pene commutabili, appunto, in frustate. Un anno fa due donne furono condannate a 10 scudisciate ciascuna, dopo essersi scambiate decine di insulti via WhatsApp.