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La morte di George Floyd in Usa

La moglie del poliziotto arrestato per la morte di George Floyd ha chiesto il divorzio

Kellie Chauvin, ex reginetta di bellezza del Minnesota, ha chiesto ufficialmente il divorzio da suo marito Derek Chauvin, l’agente di polizia accusato dell’omicidio di George Floyd. La donna, fanno sapere i suoi avvocati, è devastata per la morte del 46enne afroamericano e ha manifestato l’intenzione di “sciogliere il suo matrimonio”.
A cura di Ida Artiaco
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Nuova grana per Derek Chauvin: dopo essere stato arrestato per l'omicidio di George Floyd, i media americani hanno appena diffuso la notizia che sua moglie ha chiesto il divorzio.  Un avvocato dello studio Sekula Law Offices, che rappresenta Kellie Chauvin, ex reginetta di bellezza del Minnesota, ha diffuso una dichiarazione in cui ha affermato che la donna è "devastata" per la morte dell'afroamericano 46enne, avvenuta lunedì scorso a Minneapolis, aggiungendo di voler "sciogliere il suo matrimonio. I suoi pensieri e la sua vicinanza sono per la sua famiglia della vittima, per i suoi cari e per tutti coloro che soffrono per questa tragedia". I due si erano conosciuti in ospedale, lei lavorava lì e lui aveva lasciato un sospetto durante il turno di lavoro. Il legale ha anche sottolineato che "sebbene la signora Chauvin non abbia figli dal suo attuale matrimonio, chiede sicurezza e privacy per i suoi figli, i genitori e tutta la sua famiglia in questo momento difficile".

Intanto, l'agente di polizia resta in custodia dopo essere stato arrestato con l'accusa di omicidio nel caso sulla morte di George Floyd, che sta tenendo in tutti gli Stati Uniti, con proteste e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Il 46enne afroamericano è stato ucciso il 26 maggio durante un fermo di polizia e dopo che un poliziotto bianco, Derek Chauvin per l'appunto, gli aveva premuto con violenza per quasi 9 minuti il ginocchio sul collo quando era disarmato e immobilizzato, tra le proteste dei passanti e mentre lui stesso urlava: "Non riesco a respirare". I risultati preliminari dell'autopsia effettuata sul corpo della vittima non conferma il decesso per strangolamento o asfissia traumatica, ma una serie ci concause, tra cui alcune patologie pregresse di cui soffriva l'uomo, ma lo scandalo ha ormai fatto il giro del mondo. Anche la casa dell’ex poliziotto nel sobborgo di Oakdale, fuori Minneapolis, è stata vandalizzata da un gruppo di manifestanti.

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