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La messa di Natale del Papa a San Pietro: “Superare egoismi e ingordigia, troppi senza pane”

In occasione della messa della notte di Natale, Papa Francesco lancia un chiaro messaggio contro l’ingrodigia dell’uomo, “diventato avido e vorace”: “Va superata la vetta dell’egoismo, non bisogna scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo”, per evitare che si ripeta quanto accade oggi, con troppe persone che “non hanno pane per vivere”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un messaggio chiaro quello lanciato da Papa Francesco, in occasione della messa a San Pietro della vigilia di Natale: un messaggio contro egoismi e ingordigia, contro avidità e voracità. “L'uomo – ha detto Bergoglio – è diventato avido e vorace. Avere, riempirsi di cose pare a tanti il senso della vita. Un'insaziabile ingordigia attraversa la storia umana, fino ai paradossi di oggi, quando pochi banchettano lautamente e troppi non hanno pane per vivere”. Il ragionamento di Papa Francesco porta poi a Betlemme: il pontefice ricorda che Betlemme vuol dire “casa del pane”. E allora “chiediamoci: a Natale spezzo il mio pane con chi ne è privo?”.

Il Papa continua: “In questa casa il signore dà oggi appuntamento all'umanità. Egli sa che abbiamo bisogno di cibo per vivere. Ma sa anche che i nutrimenti del mondo non saziano il cuore. A Natale riceviamo in terra Gesù, pane del cielo: è un cibo che non scade mai, ma ci fa assaporare già ora la vita eterna. A Betlemme scopriamo che la vita di Dio scorre nelle vene dell'umanità. Se la accogliamo la storia cambia a partire da ciascuno di noi. Perché quando Gesù cambia il cuore, il centro della vita non è più il mio io affamato ed egoista, ma lui, che nasce e vive per amore”. Eppure, secondo il pontefice, la “strada, anche oggi, è in salita: va superata la vetta dell’egoismo, non bisogna scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo”.

Betlemme è quindi la svoltaper cambiare il corso della storia”: “Voglio arrivare a Betlemme, Signore, perché è lì che mi attendi. E accorgermi che tu, deposto in una mangiatoia, sei il pane della mia vita. Ho bisogno della fragranza tenera del tuo amore per essere, a mia volta, pane spezzato per il mondo”, ha spiegato ancora il Papa durante la messa della vigilia. “Il corpicino del Bambino di Betlemme – ha concluso Bergoglio – lancia un nuovo modello di vita: non divorare e accaparrare, ma condividere e donare. Dio si fa piccolo per essere nostro cibo. Nutrendoci di Lui, pane di vita, possiamo rinascere nell'amore e spezzare la spirale dell'avidità e dell'ingordigia. Dalla ‘casa del pane', Gesù riporta l'uomo a casa, perché diventi familiare del suo Dio e fratello del suo prossimo. Davanti alla mangiatoia, capiamo che ad alimentare la vita non sono i beni, ma l'amore; non la voracità, ma la carità; non l'abbondanza da ostentare, ma la semplicità da custodire”.

La nuova veste della basilica di San Pietro

Per la vigilia di Natale la basilica di San Pietro è stata illuminata con una nuova luce grazie a 780 apparecchi appositamente costruiti e che utilizzano più di 100mila led. “Il sistema risparmia il 90% di energia”, fanno sapere dal Vaticano. L’inaugurazione ufficiale della nuova illuminazione avverrà il prossimo 25 gennaio, ma già da ieri sera era visibile in anteprima in occasione della messa di Natale. Oggi, 25 dicembre, il Papa impartirà la tradizionale benedizione ‘Urbi et Orbi’, nel corso della quale pronuncerà un messaggio a favore della solidarietà e della pace, soprattutto nelle aree del pianeta in cui continuano i conflitti.

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