La mappa della guerra in Ucraina del 2 marzo, gli attacchi della Russia e la situazione nelle città
Continua l'invasione delle truppe russe in Ucraina che avanzano verso le principali città del Paese, compresa la capitale Kiev ormai sotto assedio da diversi giorni. Nel settimo giorno di combattimenti tra i due eserciti a essere maggiormente colpita è stata ancora una volta Kharkiv ormai soprannominata la "la Stalingrado del 21° secolo", Mariupol e Cherson, la prima città a essere caduta e ora sotto il controllo dei russi.
Cherson è la prima città a essere conquistata dall'esercito russo
Ad annunciare la presa da parte dell'esercito di Putin di Cherson, città sul Mar Nero nell'Ucraina meridionale, che conta circa 300mila abitanti, è stato il sindaco di Cherson, Igor Kolykhaev. "La città è circondata, l'esercito ucraino qui non c'è", le sue parole. Mentre le truppe di Zelensky, secondo quanto riferito dal primo cittadino, si sarebbero dirette verso Mykolaiv dopo aver annunciato la resa un gruppo di 10 ufficiali russi armati sarebbe entrato nel Comune per l'istituzione di governi indipendenti come è accaduto nel Donbass.
Kharkiv la Stalingrado del Ventunesimo secolo
Resiste invece la città di Kharkiv, diventata epicentro della guerra, dove si bombarda ormai da giorni. Seconda città dell'Ucraina è quella che stoicamente sta resistendo ai continui attacchi ma anche quella che conta la morte di un numero altissimo di civili: missili e granate stanno distruggendo i principali edifici di una città che Putin ha sempre considerato russofona, dove si parla la stessa lingua che a Mosca e dove tanti residenti hanno parenti che vivono proprio nella capitale russa. Kharkiv è anche l'unica città dove si sono registrati veri e propri combattimenti via terra e dove sono sbarcati i paracadutisti russi: Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'ha soprannominata la Stalingrado del Ventunesimo secolo.
La città di Mariupol rimasta senz'acqua
Colpita anche Mariupol, città portuale strategicamente importante del Mar d'Azov, ormai sotto attacco da quasi un giorno, rimasta senza acqua e con 500mila persone bloccate al suo interno. A lanciare l’allarme è stato il sindaco, Vadym Boichenko, secondo cui le truppe russe avrebbero bloccato tutte le vie d'uscita della città: "Non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti, poiché i bombardamenti non si fermano", avrebbe riferito al Guardian.
Bloccato il convoglio di 64 chilometri diretto a Kiev
Continua anche l'assedio alla capitale Kiev, dopo l'attacco di ieri alla torre della televisione in cui sarebbero morte cinque persone e che aveva lo scopo, secondo il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, di togliere la possibilità all'Ucraina di organizzare "attacchi informativi". Mentre il convoglio di 64 chilometri formati da centinaia di carri armati russi e altri veicoli militari sarebbe ancora sulla strada per raggiungere la Capitale: secondo una fonte del Pentagono, il convoglio sarebbe bloccato in parte a causa della resistenza ucraina, in parte a causa della mancanza di carburante e di cibo per il militari.