La malattia di Carlo III, dalla Reggenza all’abdicazione: Caprarica spiega a Fanpage.it i possibili scenari
La malattia di Re Carlo III e il suo decorso potrebbero aprire nuovi scenari nei destini della Corona e della Famiglia Reale d'Inghilterra. Dopo aver annunciato la diagnosi di cancro, scoperto durante l'intervento a cui si è sottoposto per un ingrossamento della prostata, Buckingham Palace ha fatto sapere che il Sovrano non potrà assolvere i suoi impegni pubblici per qualche tempo.
Per capire quali potrebbero essere le prossime possibili tappe del percorso del monarca, Fanpage.it ha intervistato il giornalista e saggista Antonio Caprarica, profondo conoscitore della società e della monarchia britannica, per quindici anni corrispondente della Rai da Londra.
Il ruolo del Consiglio di Stato, la Reggenza e l'Abdicazione
"Intanto, bisogna capire quali sono i trattamenti e le cure di cui avrà bisogno e in che misura questi andranno a impattare sullo svolgimento delle sue mansioni. Ma in questi casi la Costituzione britannica e le norme regie sono molto chiare", ha spiegato Caprarica. "Se il Re è incapacitato solo temporaneamente, sarà il Consiglio di Stato, l'organismo composto da ‘seniores‘, ovvero membri di maggior peso nella scala gerarchica e di successione della Famiglia Reale, a svolgere gli impegni ufficiali del Re".
"In questo caso, i consiglieri che sono accanto al Re Carlo sono il Principe William, la Regina consorte Camilla, la Principessa Anna e il Principe Edoardo (sorella e fratello di Carlo, ndr). Questi ultimi due sono stati aggiunti di recente al Consiglio di Stato, composto in precedenza da William, Camilla, Andrea e Harry perché, ovviamente quanto successo sconsiglia di ricorrere a quest'ultimi con il ruolo di supplenza del Re".
Due anni fa si verificò la stessa eventualità, quando la Regina Elisabetta non potè prendere parte all'apertura ufficiale del Parlamento come da tradizione, e i suoi compiti furono svolti da due consiglieri di Stato, all'epoca Carlo e William. "Se invece l'incapacità del Re, sia fisica che psichica, dovesse essere permanente, in questi casi, entra in funzione l'Atto di Reggenza. Già applicato nel Regno nel caso della ‘pazzia' di Giorgio III, quando per oltre 30 anni il suo posto venne preso dal figlio che successivamente diventò Giorgio IV. L'Atto di Reggenza prevede che questa venga appunto svolta dall'erede al trono, quindi il reggente diventerebbe il Principe William", spiega ancora Caprarica.
"C'è poi l'abdicazione che tuttavia non è necessariamente legata alla malattia. Si può abdicare anche essendo perfettamente in salute e per altre ragioni, come abbiamo visto nel caso recente della Regina Margherita di Danimarca o in Inghilterra con Edoardo VIII, che abdicò a causa della nota vicenda di Wallis Simpson. Proprio lo scandalo che circondò la sua abdicazione nel 1936 ha trasformato la parola in una parolaccia. Anche se questo non vuol dire che Carlo non ci possa pensare, magari tra qualche anno, se si rende conto che sta invecchiando e che per il bene della corona potrebbe essere utile passare lo scettro al figlio William", precisa il giornalista.
"Infine c'è la successione per cause naturali, quella che tocca a tutti noi, ma non mi pare il caso di parlarne ora. Questi sono gli scenari, ora il passo successivo, collegato al caso di una malattia grave, che impedisca al Re di svolgere costantemente i suoi doveri, è, come già detto, l'Atto di Reggenza".
Il ritorno di Harry a Londra e la rottura con William
Dopo aver appreso della malattia del padre, nei prossimi giorni è atteso e previsto il ritorno a Londra del figlio minore Harry, ex Principe e Duca di Sussex. Gli osservatori reali si chiedono se proprio la malattia possa portare a una distensione dei rapporti tra il 39enne e il sovrano, dopo il matrimonio con l'attrice statunitense Meghan Markle e la rottura con la Famiglia Reale.
"Il riavvicinamento affettivo tra i due è una cosa. Se questo non accadesse, Harry non sarebbe un figlio, ma una bestia, per dirlo brutalmente. È chiaro che se tuo padre o altri ti dicono che ha il cancro, il minimo che tu possa fare è telefonargli e dirgli: ‘Vengo a trovarti e mi dici come stanno le cose'. Ed è quello che è già successo e che succederà nei prossimi giorni, quando tornerà a Londra per visitare e parlare con il padre. Dopodiché, il profilo costituzionale è tutt'altra storia", è il commento di Caprarica.
"Per essere chiari, il conflitto non è tanto tra Harry e Carlo, che potrebbe anche essere sanabile in fin dei conti, quanto piuttosto tra William e Harry, i due fratelli, e tra le due cognate. Harry tornerebbe quindi solo per una visita, non per restare, le due cose sono totalmente diverse. Certo, proprio in queste circostanze si misura la follia del suo autoesilio, sia per i Sussex che per il Regno", prosegue.
"In circostanze come le presenti, in cui la Famiglia Reale sembra veramente oggetto di una maledizione biblica, a causa della quale Kate sta male e pure Carlo sta male, la presenza di Harry e Meghan accanto al Sovrano nel ruolo di Reali di primo piano sarebbe stata una benedizione per tutti e avrebbe sollevato William dal peso che gli grava sulle spalle. Ma tutto questo non è successo e, purtroppo, quello che è accaduto negli scorsi anni sembra assolutamente insuperabile".