La linea Trump anche sulla pena di morte: meno grazie, più esecuzioni
Pena di morte per i criminali violenti. È uno degli obiettivi di Donald Trump non appena avrà giurato e assunto ufficialmente l'incarico di Presidente degli Stati Uniti, il prossimo 20 gennaio.
In un post sul social Truth, il leader MAGA ha dichiarato che "chiederà al Dipartimento di Giustizia di perseguire con forza la pena di morte per proteggere le famiglie e i bambini americani da stupratori, assassini e mostri violenti". La comunicazione arriva poche ore dopo la commutazione della pena capitale concessa da Joe Biden a 37 prigionieri federali.
"Saremo di nuovo una nazione di legge e ordine!", ha scritto il tycoon, che ora punta alla pena di morte per i "criminali violenti".
La decisione di Biden, che secondo le organizzazioni per i diritti umani è il presidente che ha concesso il maggior numero di commutazioni di condanne capitali, non è piaciuta a Trump, che aveva criticato aspramente la scelta del presidente uscente.
"Joe Biden ha appena commutato la condanna a morte di 37 dei peggiori assassini del nostro Paese", aveva scritto in un post dopo che la decisione è stata resa pubblica. "Quando sentirete gli atti di ciascuno di loro, non crederete che l'abbia fatto. Non ha senso. Parenti e amici sono ulteriormente devastati", aveva aggiunto.
Trump non potrà annullare le commutazioni di Biden, ma in molti temono una svolta negativa nel sistema delle esecuzioni americane. Più volte durante la campagna elettorale infatti, il tycoon aveva detto di voler allargare il campo di applicazione della pena capitale a certe categorie di condannati quali immigrati che hanno ucciso cittadini americani, trafficanti di droga e di esseri umani.
Come detto, le commutazioni volute da Biden hanno riguardato diversi prigionieri federali mentre tre uomini sono rimasti nel braccio della morte. Secondo i numeri del Death Penalty Information Center, sono in tutto 25 le pene capitali eseguite negli Usa, in nove Stati diversi.
Per questo motivo, Sharon Risher, presidente del consiglio di amministrazione di Death Penalty Action, ha chiesto al presidente di commutare anche le pene dei tre. "Non si possono classificare le vittime, signor Presidente", ha dichiarato intervistato da Newsweek. "La prego di finire il lavoro, non solo con i tre uomini rimasti nel braccio della morte federale, ma anche con quelli nel braccio della morte militare. C'è ancora tempo. Finite il lavoro", ha ribadito.
Nello specifico, gl esclusi dal provvedimento del presidente uscente sono tutti e tre autori di attentati, tra cui Dzhokhar Tsarnaev, responsabile degli omicidi alla maratona di Boston del 15 aprile 2013.