La lava emerge tra le case e brucia tutto, l’eruzione del vulcano in Islanda fa paura: “Giorno nero”
“Ciò che tutti speravamo non accadesse si è avverato. La lava è avanzata verso Grindavík, una fiorente città dove le persone avevano costruito la propria vita”, così il Presidente dell’Islanda si è rivolto ai suoi concittadini in un discorso alla nazione dopo la nuova eruzione del vulcano Fagradalsfjall a sud-ovest della capitale islandese Rejkyavik. Dopo l'apertura di due nuovi crateri su un lato del vulcano, infatti, si è verificato lo "scenario peggiore" e cioè la lava è avanzata verso le abitazioni della cittadina mandando a fuoco e distruggendo alcune case.
L'eruzione del vulcano a Grindavík
Le due fessure nella montagna si sono formate domenica dopo un aumento dell'attività sismica del vulcano che aveva già spinto le autorità locali a evacuare la comunità il giorno prima. Al momento infatti fortunatamente non si registrano feriti e danni alle persone visto che tutti erano stati fatti allontanare dalla zona. Le immagini dell'emittente televisiva locale hanno mostrato la lava in avanzamento verso il centro abitato dove diverse case sono state avvolte dal fuoco.
Immagini terribili per i 3.800 abitanti di Grindavík. "In un piccolo villaggio come questo, siamo come una famiglia, ci conosciamo tutti come una famiglia ed è tragico vedere tutto questo", ha detto all’Afp un residente locale, aggiungendo: "È irreale, è come guardare un film ma non possiamo fare altro”.
Il Premier dell'Islanda: "Giorno nero ma ci riprenderemo"
Un evento così traumatico per la popolazione locale che ha spinto primo ministro e presidente a parlare alla nazione. "Oggi è un giorno nero per Grindavík e oggi è un giorno nero per tutta l'Islanda, ma il sole sorgerà di nuovo. Dobbiamo rimanere uniti e avere compassione per coloro che non possono stare nelle loro case" ha dichiarato il primo ministro Katrin Jakobsdottir, aggiungendo: "Insieme affronteremo questo shock e qualunque cosa possa accadere”.
“Da adesso tutti i nostri piani per il futuro devono tenere conto del fatto che nella penisola di Reykjanes è iniziato uno scoraggiante periodo di sconvolgimenti” ha avvertito invece il Presidnte Guðni Th. Jóhannesson, chiedendo però a tutti di avere speranza nel futuro: “Anche se ora ci troviamo in difficoltà, dobbiamo aggrapparci alla speranza"
Il magma ha invaso il centro abitato
La nuova eruzione del vulcano islandese, la seconda in meno di un mese, in effetti è iniziata domenica quando si è aperta una crepa nel terreno nei pressi del centro abitato. Una prima eruzione è iniziata dopo le 7, le 8 del mattino in Italia, quando si è aperta una crepa nel terreno a circa 450 metri dal centro abitato. Le barriere protettive di terra e roccia, innalzate dopo l'eruzione di dicembre, hanno allontanato dall'abitato la lava ma verso mezzogiorno si è aperta una seconda crepa proprio ai margini del paese con la lava che ha inghiottito le case. Le terribili immagini mostrano la roccia semifusa che consuma almeno tre edifici.
“Eravamo già preoccupati per le fessure e il magma sotto la città, ma ora abbiamo un'eruzione vulcanica proprio all'interno della città. È la situazione è molto seria" ha spiegato il primo ministro. Al momento l’avanzamento della lava si è arrestato ma la situazione rimane grave e difficilmente i cittadini potranno tornare in zona.
Il geofisico Magnús Tumi Guðmundsson ha spiegato all'emittente nazionale islandese RÚV che sembra che la fessura meridionale, più vicina alla città di Grindavík, si è estinta la notte scorsa. "Inoltre, l'eruzione si è calmata altrove, nell'altra fessura più grande, che è diminuita considerevolmente", ha detto il geofisico.