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La killer 20enne dei narcotrafficanti fatta a pezzi e messa in una borsa frigo

La ragazza messicana era apparsa mesi fa in alcune foto imbracciando un fucile d’assalto.
A cura di A. P.
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Il suo volto era diventato ormai noto nell'ambiente criminale messicano dopo che alcuni mesi fa era circolata sui social network una sua foto in cui sorrideva all'obiettivo indossando un giubbotto antiproiettile ed esibendo fra le braccia un fucile automatico. Ora il suo corpo è stato ritrovato fatto a pezzi all'interno di una borsa frigo insieme ai resti di altri due corpi maciullati. Lei era una delle donne killer che sempre più spesso i narcotrafficanti sudamericani assumono per uccidere i rivali di altre bande di narcos, la 20enne Joselyn Alejandra Nino. Il suo cadavere, scoperto per caso in un camion abbandonato a Matamoros, la città dello Stato di Tamaulipas, è stato identificato proprio grazie alla foto in cui si vede un tatuaggio sull'avambraccio destro in cui compare il suo nome. Rimangono sconosciuti invece i resti delle altre vittime ritrovate nella borsa. Secondo le autorità di polizia messicane, la ragazza lavorava da almeno un anno come sicaria del temibile Cartello del Golfo e proprio per questo sarebbe stata uccisa e brutalmente fatta a pezzi.

Accanto alla borsa frigo per birre che conteneva il suo corpo smembrato, infatti, è stato trovato un messaggio di avvertenza: "Ecco la fine che fanno i fessi che ci mandate contro". Il soprannome della 20enne La Flaca (la magra), era diventato quasi un nomignolo sinonimo delle giovani killer sempre più presenti nelle bande criminali. Del resto, come spiegano alcuni esperti, le bande di narcos hanno iniziato a reclutare giovanissime ragazze proprio per il loro aspetto innocente che nelle intenzioni dovrebbe passare inosservato alla polizia o alle bande rivali.

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