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Guerra in Ucraina

La guerra raccontata dai prigionieri russi e dai soldati ucraini

Una dozzina di prigionieri russi e un tenente ucraino hanno raccontato come i loro Paesi stanno affrontando la guerra soprattutto sul campo di battaglia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Hanno raccontato come sono stati catturati e ciò che hanno visto mentre combattevano, ma non solo hanno fornito anche un quadro di come sia Ucraina che Russia stanno affrontando questo conflitto. Il New York Times ha infatti riportato le parole di una dozzina di prigionieri russi, che hanno raccontato la loro esperienza durante una conferenza stampa, e di un ufficiale ucraino. I prigionieri hanno spiegato di essere catturati a seguito di un'imboscata. Il tenente Dmitry Kovalensky ha detto di essere stato colpito da un drone e da missili lanciati in una strada vicino a Sumy, nel nord est dell'Ucraina.

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Così Russia e Ucraina combattono la guerra

Un modus operandi che è stato confermato, come riporta il New York Times, anche dall'ufficiale ucraino Yevgeny Yarantsev. L'uomo, che prima faceva parte di un gruppo di volontari che ha combattuto contro la Russia nell'Est dell'Ucraina, ha affermato che le modalità in cui loro combattono sono diverse da quelle dei russi. Le truppe sotto il suo comando si organizzano in piccole unità proprio perché in questo modo possono tendere più facilmente imboscate alle colonne dei carri armati russi: "Hanno molti carri armati mentre noi abbiamo molte armi anti-carro".

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Cosa sta succedendo a Kiev

I due ufficiali hanno lo stesso grado, ma rappresentato i due Paesi che da dieci giorni si combattono in Ucraina. Il tenente russo parlava sotto l'occhio vigile di alcuni funzionari della sicurezza ucraina mentre il tenente ucraino ha parlato mentre mostrava alcune armi sofisticate che sono state inviate loro dagli Stati Uniti. I loro racconti hanno fornito un quadro soprattutto su come sta procedendo la guerra intorno a Kiev. Proprio lì, le forze ucraine sono riuscite a rallentare quelle russe. I prigionieri russi, che non mostravano segni di maltrattamenti, hanno confermato quanto era emerso negli ultimi giorni dalle analisi degli esperti: le forze russe hanno subito una battuta d'arresto, ma il numero di soldati e i loro equipaggiamenti sono di gran lunga superiori e questo potrebbe portare a un'inversione di tendenza.

Irpin, hinterland nord di Kiev, dove i russi si stanno ammassando.
Irpin, hinterland nord di Kiev, dove i russi si stanno ammassando.

L'appello del tenente russo

Il racconto del tenente Kovalensky ha fornito un elemento molto importante e cioè come molti soldati (quelli che hanno gradi bassi) non siano mai stati a conoscenza delle intenzioni del governo russo: Kovalensky, racconta ancora il New York Times, ha detto di aver saputo dell'invasione dell'Ucraina solo la sera prima che questa accadesse e molti sergenti e soldati hanno guidato sempre sapere la destinazione, che hanno scoperto solo dopo aver attraversato il confine. E proprio per questo motivo ha voluto lanciare un appello al popolo russo: ha chiesto di sollevarsi e rovesciare il presidente Putin "perché la leadership russa ha ingannato gli ufficiali dell'esercito sugli obiettivi della guerra". Lo ha infatti accusato di aver usato il pretesto di un'esercitazione militare per prepararsi a un'invasione.

Il convoglio lungo 64 chilometri
Il convoglio lungo 64 chilometri

Il ruolo degli Stati Uniti

Il racconto del tenente ucraino invece ha messo in luce il ruolo delle forze occidentali: il successo degli attacchi compiuti dall'armata ucraina è stata possibile grazie alle armi arrivate dagli Stati Uniti. Sempre Yarantsev ha spiegato che i soldati si sentono più a loro agio a combattere nelle città piuttosto che nelle foreste: "I soldati vogliono essere lì dove funzionano i cellulari e dove c'è internet". Sempre sulla base dei loro racconti, è stato possibile capire che i combattimenti si avvicinano sempre più alla capitale. Una tesi confermata anche dal ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, che ha detto come l'obiettivo principale dei russi è quello di circondare Kiev seguendo una tattica simile a quella adottata per città più piccole come Mariupol. I combattimenti vicino alla capitale si svolgono principalmente a Irpin e Bucha, città a nord-ovest.

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