La guerra nel Donbass è già cominciata: bombe contro il ministro ucraino, fuga degli abitanti
La guerra tra Russia e Ucraina nel Donbass è già cominciata. Due soldati dell'esercito ucraino sono morti, e diversi colpi di mortaio sono stati esplosi presso Novo Lugansk nei pressi dell’area dove si trovava il ministro dell’Interno ucraino Denys Monastyrsky, in visita al fronte nell’Est del Paese, insieme a decine di giornalisti di tutto il mondo. Al momento si segnalano esplosioni nel centro di Donetsk, la città nell'Ucraina orientale, controllata dai separatisti. Lo ha riferito un testimone all'agenzia Reuters, senza chiarirne l'origine. Nel frattempo un altoparlante nella zona chiedeva ai cittadini di fare attenzione.
La gaffe dei leader dei separatisti filorussi
I video su Telegram con cui Leonid Pasechnik, il capo della Repubblica popolare di Lugansk, e Denis Pushilin, leader dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, hanno invitato gli abitanti a partire per la Russia il prima possibile, sarebbero stati pre-registrati. Nei video si faceva riferimento a presunte "concentrazioni di personale e attrezzature pesanti lungo la linea di contatto", specificando però la data del 18 febbraio. In realtà i video, come si vede da Telegram che mostra le date e gli orari, i messaggi erano stati registrati due giorni prima, mercoledì 16, prevedendo quindi l'escalation che si sta registrando in queste ore.
Pushilin aveva detto: "Mi rivolgo ai miei concittadini che sono nella riserva perché si presentino ai rispettivi distretti militari. Oggi ho firmato un decreto per la mobilitazione generale". Nel frattempo treni e autobus hanno trasferito oltre il confine russo, nella regione di Rostov circa 40mila i residenti delle repubbliche separatiste filorusse nel Donbass, che sono stati accolti in alloggi temporanei, convinti che gli ucraini stiano per avviare un'azione militare su larga scala per riconquistare i territori perduti nel 2014.
Accuse reciproche e bombardamenti in Donbass
Le forze filorusse di Donetsk hanno accusato nella notte le forze di sicurezza ucraine di usare armi proibite dagli accordi di Minsk, per continuare a colpire obiettivi nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Secondo la denuncia dei filorussi, presentata al Centro di controllo e coordinamento del cessate-il-fuoco, i soldati di Kiev avrebbero usato mortai da 120 mm per colpire insediamenti a Komunarivka e Staromykhalivka, I colpi caduti sulle località sarebbero 20. Inoltre, mortai sarebbero stati usati per sparare proiettili da 122 m contro l'insediamento di Petrivske. Nella notte, altri 20 colpi da mortai da 120 mm e quattro proiettili da 122 mm sarebbero stati usati contro la periferia di Donetsk. Altri obiettivi sono stati colpiti con granate e ordigni proibiti, secondo i filorussi.