La guerra in Ucraina rafforza il legame Cina-Russia. Pechino: “Pronti a collaborare a un nuovo livello”
Il primo ministro cinese Li Qiang ha dichiarato che la Cina è disposta a lavorare con la Russia per promuovere una "cooperazione pragmatica" in vari campi e portarla a un "nuovo livello". A renderlo noto l'agenzia Reuters, secondo cui Li – che oggi ha incontrato a Pechino il premier russo Mikhail Mishustin – si sarebbe detto già soddisfatto dei risultati conseguiti, aggiungendo che è in atto un buon "trend" di sviluppo e che la portata degli investimenti è in continua crescita.
Mishustin è stato il funzionario russo di più alto rango a visitare la capitale cinese da quando Mosca ha dato inizio all'invasione dell'Ucraina, nel febbraio 2022 e l'incontro con l'esponente di Pechino arriva mentre sono crescenti le pressioni da parte dell'Occidente affinché la Cina non sostenga l'economia russa; dal canto suo, tuttavia, Pechino ha sempre rivendicato il diritto a tutelare i suoi interessi nazionali e le relazioni internazionali.
Nel 2022 gli scambi commerciali tra Cina e Russia sono quasi raddoppiati. Mishustin ha ricordato che le relazioni tra i due Paesi "sono a un livello senza precedenti" e "sono caratterizzate dal rispetto degli interessi reciproci e dal desiderio di rispondere congiuntamente alle sfide", tutto ciò in un contesto di "maggiori turbolenze nell'arena internazionale e alle crescenti pressioni da parte dell'Occidente", ha affermato.
Mishustin ha poi anche previsto che il commercio bilaterale raggiungerà i 200 miliardi di dollari nel 2023. "Il nostro Paese è il principale fornitore di petrolio alla Cina. Le esportazioni di gas naturale e liquefatto, così come il carbone, sono in costante aumento". Russia e Cina "sono pronte a collaborare alla realizzazione di altri grandi progetti, compresi quelli che coinvolgono le energie rinnovabili", ha osservato Mishustin.
L'anno scorso, Mosca è stata colpita da una serie di sanzioni occidentali a causa dell'invasione dell'Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022. Uno dei risultati delle misure punitive dell'Occidente contro Mosca, che includevano un tetto ai prezzi del petrolio, è stato che la Cina è diventata il principale acquirente mondiale di petrolio russo.