La Grecia brucia ancora, 18 persone morte in un incendio in una foresta: “Sono tutti migranti”
Diciotto corpi carbonizzati di persone sono stati ritrovati nella foresta di Dadia, nel nord-est della Grecia, nella regione della Tracia vicino al confine con la Turchia, dove si sono propagate ieri le fiamme di un incendio scoppiato nel nord del Paese. Secondo quanto scrivono i giornali in Grecia, si tratterebbe di migranti.
La Grecia è infatti di nuovo in fiamme. Si tratta della seconda ondata di incendi, dopo quella di luglio, che ha già provocato diverse vittime e costretto molti residenti ad abbandonare le loro abitazioni. Fiamme incontrollate stanno imperversando nel nord-est del Paese, sulle isole di Eubea (vicino ad Atene) e Kythnos, così come nella regione centrale della Beozia, a nord di Atene, con un pericoloso mix di forti venti e temperature fino a 41°C.
Le fiamme stanno minacciando, come detto, anche il parco nazionale di Dadia, nel nord del Paese, dove già nella serata di ieri era stato rinvenuto un corpo, presumibilmente di un migrante privo di documenti. Stamane la notizia che i cadaveri sono almeno 18: sarebbero stati rinvenuti in due distinti gruppi.
Il parco di Dadia, vicino ad Alexandopoulis, è una delle aree protette più importanti d'Europa, ospita uccelli rari e l'unico sito di riproduzione dell'avvoltoio nero nei Balcani.
Secondo i vigili del fuoco, nella zona stanno operando 59 mezzi dei pompieri con un equipaggio di 214 persone, 11 squadre di vigili del fuoco a piedi, volontari, forze di polizia, autocisterne comunali assistite da quattro velivoli dei pompieri e tre elicotteri lancia-acqua.