La giornalista russa Kokareva: “Senza Putin non cambierebbe nulla, comandano i servizi segreti”
"Anche senza Putin, non cambierebbe molto", perché le figure più potenti della Russia "non sono gli oligarchi, ma i servizi segreti". Lo ha spiegato Viktorya Kokareva, giornalista russa che vive in Italia durante una lunga intervista a Fanpage.it, nella quale ha spiegato anche la situazione dei media in Russia, costretti perfino a "nascondere" la parola guerra, perché si rischia il carcere.
Fortemente oppositrice di Putin, Viktorya Kokareva ha spiegato che "quasi tutti i media indipendenti in Russia hanno chiuso". E con la nuova legge varata pochi giorni fa e che in teoria servirebbe a contrastare le fake news, la situazione rischia di aggravarsi. "Con la nuova legge, si arriva a quindici anni di carcere per diffusione di presunte fake news sull'esercito e fino a vent'anni per tradimento della patria. Perfino la parola guerra è diventata proibita", ha spiegato Kokareva, che racconta anche come 17mila persone siano già state arrestate nei giorni scorsi per aver manifestato contro la guerra in Ucraina, che gran parte della popolazione non sembrerebbe condividere come invece il Cremlino vorrebbe far credere.
Intanto però la popolazione è costretta anche a fare i conti con gli effetti delle sanzioni dell'Occidente, varate subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina: "La gente ha paura del caos, c'è la fila ai negozi di armi, mentre i marchi occidentali hanno chiuso i negozi, non ci sono più voli e il sistema di pagamenti all'estero non funzionano più". Sanzioni che stanno cercando di evitare conseguenze ben più gravi come una guerra "calda" alla stessa Russia, dove il consenso di Putin sembrerebbe ormai in calo. "Ma anche se Putin morisse domani", spiega Kokarenko, "non cambierebbe molto. Le figure più potenti, infatti, non sono gli oligarchi, ma i membri dei servizi segreti. Sono loro quelli a cui interessa mantenere questo regime".