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La Germania taglia lo stipendio dei parlamentari: è colpa del Covid

Un taglio simbolico più che effettivo agli stipendi dei parlamentari. Accade in Germania dove a partire dal prossimo luglio senatori e deputati vedranno la proprio busta paga alleggerirsi anche se di poco. Si tratta della prima riduzione effettiva a partire dal dopoguerra ad oggi e segue la crisi economica causata dal Covid-19.
A cura di Chiara Ammendola
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Un taglio simbolico più che effettivo ma che per la prima volta dal dopoguerra ad oggi va a intaccare quello che è lo stipendio dei parlamentari tedeschi. A causa del Coronavirus e della crisi economica da essa scaturita infatti tutti i parlamentari subiranno infatti un taglio delle loro indennità così come confermato da un portavoce del Bundestag, il parlamento di Berlino.

Il taglio sarà di circa 60 euro mensili e avverrà a partire da luglio: in Germania deputati e senatori percepiscono stipendi superiori ai 10.000 euro. Ma si tratta di cifre che vengono indicizzate alla media dei salari del Paese. Ecco perché anche i parlamentari dovranno cedere parte del proprio stipendio così come accadrà anche al resto della nazione. Già lo scorso maggio gli stessi parlamentari avevano deciso come gesto di solidarietà nei confronti dei propri cittadini di rinunciare all’adeguamento dei loro compensi che, secondo l'indice utilizzato per calcolare questa riduzione, avrebbe fatto scattare un aumento del 2,6 per cento. I media tedeschi hanno sottolineato che è la prima volta che accade: nemmeno nel corso della crisi finanziaria del 2008 gli stipendi dei politici erano stati toccati.

Intanto Angela Merkel nei giorni scorsi ha confermato il lockdown duro in Germania fino al 7 marzo. Le maggiori restrizioni sono state attuate nel Paese a partire dallo scorso 16 dicembre e a causa delle nuove varianti del Covid-19, in particolare quella inglese e sudafricana, sono state prorogate. Al momento, secondo quanto spiegato dalla Cancelliera, "le mutazioni del virus possono avere effetti catastrofici sui sistemi sanitari e bisogna impedire una terza ondata della pandemia". Intanto, mentre cala il numero dei nuovi contagi, ne sono 3.865 quelli segnalati dal Robert Koch Institute nelle ultime 24 ore, resta alto il numero dei decessi che ha superato un totale di 66mila vittime. 

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