La Germania raccomanda il vaccino AstraZeneca solo a chi ha meno di 65 anni
Il vaccino anti Covid realizzato da AstraZeneca e Università di Oxford è raccomandato solo per la fascia d'età compresa tra i 18 e i 65 anni. È quanto ha reso noto la commissione tedesca sui vaccini (Stiko) del Robert Koch Institute, l'istituto che monitora l'andamento della pandemia in Germania, alla vigilia dell'attesa approvazione del siero da parte dell'Ema che ne darà il via libera alla distribuzione nei 27 paesi membri dell'Ue, Italia inclusa. Il motivo, spiegano gli esperti tedeschi, è l'insufficienza di dati a disposizione riguardo all'efficacia nei confronti di persone più anziane, a differenza dei preparati di Pfizer e Moderna.
Perché il vaccino AstraZeneca non è efficace sugli over 65
L'indiscrezione era stata riportata già nei giorni scorsi da alcuni quotidiani tedeschi. Ma oggi è arrivata la conferma anche dal Financial Times, che ha a sua volta citato una nota della Commissione permanente sui vaccini del Robert Koch Institute, nel quale tuttavia si precisa che "a parte questa limitazione, anche questo vaccino è considerato adatto" al pari degli altri già in fase di somministrazione. Come riporta lo Spiegel, in una valutazione intermedia, AstraZeneca ha pubblicato i dati di 11.636 soggetti che hanno partecipato alla sperimentazione e che erano stati trattati con il vaccino o con un placebo, come riferito nella rivista specializzata The Lancet all'inizio di dicembre 2020. Si è scoperto che il siero era efficace dal 60 al 90%. In media, AstraZeneca ha dichiarato un'efficacia del 70 percento. Tuttavia, la maggior parte dei volontari non aveva più di 55 anni. Solo un piccolo sottogruppo, circa l'8%, comprendeva persone di età compresa tra 56 e 69 anni e una percentuale ancora minori, poco meno del 4%, erano persone di età superiore ai 70 anni. Sulla raccomandazione sembra non essere d'accordo il premier inglese Boris Johnson, secondo il quale invece il vaccino di AstraZeneca è efficace ad ogni età.
La diatriba Ue-AstraZeneca
Martedì l'European Medicines Agency (Ema) aveva ipotizzato che il vaccino di AstraZeneca potrebbe essere autorizzato solo per una particolare fascia di età a causa dei dati insufficienti. Domani, venerdì 29 gennaio, è atteso il via libera definitivo. Proprio in questi giorni è per altro in atto una diatriba tra l'Ue e AstraZeneca, dopo che quest'ultima ha avvertito che le forniture previste potrebbero non essere consegnate fino alla fine di marzo. Bruxelles chiede ora lo svincolo dalla clausola di segretezza per pubblicare il contratto con il colosso anglo-svedere, secondo il quale dovrebbero arrivare nei 27 paesi membri 300 milioni di dosi di vaccini a cui si aggiungerebbero altri 100 milioni.
Per aumentare la produzione del vaccino anti Covid, Astrazeneca non esclude l'ampliamento del numero di stabilimenti in Europa – anche per l'infialamento – ma, visti gli alti requisiti necessari, è molto difficile, secondo quanto si apprende in merito alla produzione del vaccino da parte dell'azienda, che sta lavorando per risolvere il problema del rallentamento di resa dello stabilimento in Belgio nella fabbricazione della sostanza attiva, che ha provocato un taglio delle consegne tra il 50% ed il 60% all'Europa. Si parla di "un taglio nelle consegne ingiustificato e inaccettabile", hanno chiarito da Bruxelles, e si chiede ad Astrazeneca di fare "arrivare le dosi di vaccino dalle fabbriche del Regno Unito".