La Francia costretta a ritirare la nomina dell’ambasciatore gay scelto per il Vaticano
Laurent Stefanini non sarà l'ambasciatore della Santa Sede. Scelto dal governo francese il 5 gennaio dello scorso anno, in sostituzione di Bruno Jourbet, e per molti anni numero due dell'ambasciata di Francia in Vaticano, Stefanini sembrava davvero il candidato perfetto per ricoprire il ruolo di ambasciatore della Santa Sede, ma alla fine la Francia ha dovuto cedere e ritirare la nomina.
Pietra dello scandalo, a quanto sembra, pare sia stata la sua omosessualità. Secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, il Vaticano non avrebbe ufficialmente rifiutato Stefanini adducendo quella specifica motivazione, optando invece per la strada del silenzio. Così, per molti mesi l'ambasciata francese in Vaticano è rimasta senza ambasciatore, dal primo marzo 2015 per la precisione. Il 17 aprile, poche settimane dopo, Papa Francesco avrebbe convocato Stefanini per spiegare le motivazioni della rinuncia alla nomina. Nulla di personale, parrebbe, ma alcune leggi approvate in Francia – come il matrimonio egualitario – avrebbero spinto il pontefice a puntare su qualche altro nome.
Sempre secondo il Corriere, l'errore dell'Eliseo sarebbe stato principalmente quello di dare per assodata l'accettazione della nomina di Stefanini da parte della Santa Sede, sponsorizzandola pubblicamente. Appurato che il Vaticano non avrebbe mai ceduto e accettato la proposta francese e che l'omosessualità di Stefanini sarebbe stata di grande ostacolo, il presidente de la République avrebbe dichiarato di non essere affatto in cerca di altra personalità da nominare, di fatto aggravando lo scontro diplomatico in atto. Poi la decisione di revocare la nomina, proprio per superare lo stallo determinatosi: ora si attende il nome del nuovo ambasciatore francese del Vaticano, poltrona vacante da oltre un anno ormai.