La famiglia di Shani Louk, rapita da Hamas durante il rave party: “Speriamo sia viva”
Sono ore di apprensione per i familiari di Shani Louk, la tatuatrice 30enne con doppia cittadinanza tedesca e israeliana che sabato è stata rapita e torturata dai combattenti di Hamas mentre partecipava al Nature party, un festival di musica elettronica nel deserto nel Sud di Israele, non lontano dalla Striscia di Gaza, per festeggiare il Sukkot.
Il tutto è stato ripreso dai miliziani in un video che ha fatto il giro del mondo: nel filmato in questione si vide il suo corpo seminudo, con le gambe spezzate, e un uomo che sputa sulla sua testa. "Allahu Akbar", si sente, che in arabo significa "Dio è grande".
Dopo l'appello disperato della madre, tedesca ma da anni residente in Israele, è arrivato anche quello di altri parenti che si trovano ancora in Germania, affinché chiunque abbia informazioni parli. Secondo alcune fonti infatti, la ragazza sarebbe stata uccisa, ma la Cnn non ha confermato, per cui sul destino di Shani è ancora giallo, così come su quello di altre centinaia di giovani che partecipavano al rave party diventato improvvisamente bersaglio di Hamas.
Orly Louk, zia di Shani, che vive nella regione tedesca del Baden-Württemberg, ha espresso la propria preoccupazione per la nipote in una intervista al quotidiano Spiegel. "Ha partecipato a molti in giro per il mondo con il suo fidanzato messicano. Sfortunatamente, è arrivata in Israele proprio in quella terribile notte in cui tutti questi terroristi hanno deciso di attaccare".
Anche il compagno di Orly, Wilfried Gehr, è sbalordito: "La cosa che più ci uccide è questa sensazione di impotenza – che non sai cosa fare e non hai alcuna informazione. L'unica notizia che avevamo era quel video che abbiamo visto e che ci ha confermato che era nostra nipote. Speriamo che sia viva e che sia in un programma di scambio". Intanto, le autorità tedesche non hanno ancora confermato il caso delle persone scomparse. In totale, sarebbero centinaia i giovani rapiti – sarebbero almeno 700 i dispersi – e in 260 sarebbero morti, ma mancano stime ufficiali, anche se già si parla di "strage".