La faccia buona di Putin: “Amnistia per Pussy Riot e Greenpeace”
Il 20° anniversario della Costituzione russa significherà anche clemenza al Cremlino. Il presidente Vladimir Putin ha infatti presentato alla Duma la bozza di un progetto di amnistia, che dovrebbe essere approvato in concomitanza dei festeggiamenti per il ventesimo anno della carta costituzionale del Paese. A beneficiarne, secondo quanto ha riferito il capogruppo del partito ‘Russia unita' Vladimir Vasilyev, saranno circa 25mila, tra cui anche le due esponenti del gruppo punk-femminista delle Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alekhina – condannate a due anni di prigione per ‘teppismo motivato dall’odio religioso', per aver cantato una “preghiera punk” dinanzi alla cattedrale di Mosca nel 2012 – e gli attivisti di Greenpeace, i cosiddetti Arctic30 tra cui l'italiano Christian D'Alessandro, arrestati per aver tentato l'arrembaggio a una piattaforma Gazprom.
Il quotidiano russo Vedomosti, che ha avuto modo di visionare il testo, evidenzia come l'amnistia verrebbe applicata a tutti i reati non violenti. Sarà dunque graziato anche l’ex ministro della Difesa Anatoly Serdyukov, sotto accusa nei giorni scorsi per negligenza. Discorso a parte, invece, per l'ex leader di Yukos, Mikhail Khodorkovsky e il suo socio Platon Lebedev, dal momento che l'amnistia non dovrebbe riguardare i reati economici. Anche il leader d’opposizione Alexei Navalny, non vedrà estinto il reato di “appropriazione indebita su larga scala” per cui è stato condannato con una sentenza sospesa.